Pistoia, si sdraia davanti all’autobus in mezzo alla strada e blocca il traffico: «Fammi salire anche se non c’è la fermata»
La scena nella centrale via XX Settembre: interviene la polizia
PISTOIA. In mezzo alla strada a bloccare il traffico. E soprattutto l’autobus. Una scena surreale a Pistoia che finisce – insieme ad altri episodi – sul tavolo delle istituzioni. Si svolgerà martedì 9 dicembre il tanto atteso incontro in prefettura per redigere il protocollo sulla sicurezza negli autobus di linea. Al tavolo convocato dal prefetto siederanno, insieme ad Autolinee Toscane le organizzazioni sindacali, il Comune, la Provincia di Pistoia e le delegazioni delle varie forze di polizia presenti sul territorio.
L’obiettivo del protocollo
«L'obiettivo – dice Andrea Bertini segretario provinciale della Filt Cgil – è quello di dotare anche la nostra città di un protocollo per la sicurezza nel trasporto pubblico su gomma, sia nell'interesse dell'utenza che dei lavoratori. Grosseto ha fatto da apripista, dotandosi per prima di questo strumento. Lunedì scorso anche Firenze ha fatto altrettanto. Adesso attendiamo che Pistoia possa almeno salire sul podio».
Gli episodi di violenza
A indurre le organizzazioni sindacali a chiedere con forza la convocazione di questo tavolo sono stati i continui e ripetuti episodi di violenza fisica e verbale che da alcuni mesi si ripetono nei mezzi e alle fermate degli autobus della nostra provincia, l'ultimo dei quali si è verificato domenica 30 novembre in viale XX settembre. «Una signora un po'... alterata ha iniziato a inveire contro l'autista di un mezzo che stava procedendo verso la stazione – ha detto Luciano Guastini della Fit Cisl – chiedendo che le fosse consentito di salire sul mezzo al di fuori dell'apposita fermata. Al rifiuto del conducente, la donna ha iniziato a percuotere con forza sul lunotto anteriore fino a quando ha creduto bene di sdraiarsi a terra davanti all'autobus per arrestarne la marcia. Per spostarla dalla sede stradale è dovuta intervenire la polizia che, dal luogo dell'accaduto, si trova a sole poche centinaia di metri».
Un problema diffuso
Quello di domenica è comunque solo la punta di un immenso iceberg. Già in tante occasioni i sindacati hanno denunciato danneggiamenti ai mezzi e varie situazioni di pericolo, molte delle quali riguardano gli studenti che, una volta usciti da scuola, si ritrovano in massa davanti alla stazione per salire sugli autobus che li riporteranno a casa.
La richiesta di coinvolgimento
«Quello che noi auspichiamo in attesa del tavolo di concertazione – prosegue Bertini – è il massimo coinvolgimento degli attori coinvolti nel trasporto pubblico, nessuno escluso. Solo in questo modo si potrà affrontare in maniera organica un problema dalle numerose sfaccettature che dovrà essere tenuto sotto controllo attraverso degli appositi tavoli di monitoraggio». La mancanza di sicurezza per i passeggeri e per gli autisti non si verifica infatti solo quando i mezzi vengono assaliti alla stazione dagli studenti che, magari per accaparrarsi un posto a sedere, non si curano di scaraventare a tera qualche persona in là con gli anni che attende il proprio turno per salire a bordo.
Le misure richieste dai sindacati
«Ci sono vari tipi di violenza a cui i lavoratori di Autolinee Toscane sono sottoposti – incalza ancora Bertini – che vanno da quella fisica a quella verbale, molto più diffusa di quanto non si creda. Per questo occorre che nel protocollo che andremo a firmare quando sarà perfezionato, vi sia la chiara prescrizione che l'azienda dovrà dotarsi, quando la normativa in fatto di trasporti lo consentirà, di mezzi con la cabina isolata dall'area di trasporto passeggeri. Inoltre è assolutamente necessario che l'autista abbia a disposizione un sistema di chiamata rapido per allertare in caso di necessità le forze dell'ordine».
La proposta dei lavoratori
Per prevenire e comunque affrontare le situazioni di criticità non appena si possano verificare, i lavoratori chiedono poi che sia l'azienda stessa a fare il primo passo verso la sicurezza di tutti. «A nostro parere – conclude Bertini – l'azienda dovrà dotarsi di personale appositamente formato che andrà a presidiare quelle che sono ritenute le linee più "calde", cioè dove di norma si verificano episodi spiacevoli. Niente in contrario a che vengano chiamati a svolgere questo compito lavoratori di aziende esterne ma noi chiediamo che a questi vengano affiancati dei dipendenti interni ad Autolinee che meglio conoscono il servizio. Auspichiamo inoltre che anche i lavoratori delle ditte esterne incaricati di verificare i titoli di viaggio possano svolgere il loro compito con a fianco dei dipendenti di Autolinee, che hanno, come si suol dire, il polso della situazione».
