Il Tirreno

Pistoia

Sport e violenza

Basket, a Pistoia la surreale sfida con Cremona: la protesta dei tifosi e i gesti delle due squadre

di Redazione Pistoia

	I giocatori di Pistoia e Cremona (foto Nucci / Innocenti)
I giocatori di Pistoia e Cremona (foto Nucci / Innocenti)

La gara dopo la morte dell’autista a Rieti. Al posto dello striscione del gruppo Baraonda un altro con una scritta: «Un gesto mirato ad ammazzare, Raffaele voleva solo lavorare»

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PISTOIA. Non solo il minuto di silenzio. A Pistoia, nonostante la richiesta (respinta dalla Federazione) di rinviare la gara casalinga con Cremona, in seguito alla violenta aggressione - sette giorni fa -  al pullman dei tifosi biancorossi di ritorno da Rieti, e costato la vita al secondo autista Raffaele Marianella, colpito mortalmente con una pietra appuntita, le squadre sono state costrette a presentarsi lo stesso in campo.

Il gesto delle squadre

Una decisione contestata dal tifo organizzato biancorosso, che ha deciso di non limitarsi al minuto di silenzio. E anche e due società non si sono limitate a quello, accordandosi per una simbolica manifestazione di cordoglio. Alla prima palla a due chi prendeva possesso (toccato a Cremona) avrebbe stoppato la palla a terra e fatto scorrere i 24 secondi di tempo a disposizione. Poi gli avversari avrebbero fatto altrettanto con la palla successiva.  

Lo striscione

E così è successo, con tutto il palazzetto in piedi ad applaudire. E subito il tifo organizzato pistoiese raccolto nel gruppo Baraonda Biancorossa ha abbandonato il settore che occupa nella "tribuna Pistoia". Al posto dello striscione del gruppo, che è stato ripiegato, un altro con una scritta: "Un gesto mirato ad ammazzare, Raffaele voleva solo lavorare".

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