Pisa, Amelia racconta il nuovo Inzaghi: «Può fare l’impresa, vi spiego perché»
L’intervista all’ex portiere, che è stato compagno di SuperPippo in Nazionale e nel Milan
PISA. Filippo Inzaghi è l’allenatore del momento in Serie B ed è per molti l’uomo in più di questo Pisa. Anche secondo Marco Amelia, che con Inzaghi ha conquistato il mondiale del 2006 da riserva di Buffon e Peruzzi ed è stato suo compagno di squadra al Milan scudettato di Allegri, il ruolo di Super Pippo è fondamentale in questo Pisa.
L’ex portiere (tra le altre di Roma, Livorno, Lecce, Parma, Palermo, Genoa e Chelsea) dà anche tanti meriti alla società nerazzurra nella programmazione fatta nel corso degli anni.
Amelia, quanto c’è di Inzaghi in questa partenza del Pisa?
«Credo che ci sia tanto merito di Inzaghi in questa bella partenza del Pisa, molto intensa e fatta di risultati netti come quello di sabato scorso con la Sampdoria, ma anche tanto merito del lavoro fatto nel corso degli anni da parte della società. Prendendo Inzaghi come allenatore hanno confermato la loro volontà di pensare in grande. Pippo in questa categoria è un valore aggiunto perché la conosce e perché è un grande lavoratore. Ha già dimostrato in altre piazze di essere un allenatore top per questo campionato».
Il Pisa può arrivare in fondo?
«Il campionato di B è talmente equilibrato e lungo che nel giro di tre partite si può stravolgere tutto. Anche se Pisa, Sassuolo, che non è una sorpresa, e Spezia hanno fatto vedere il calcio migliore. Il Pisa ha grande equilibrio tra fase offensiva e difensiva. Rispetto allo Spezia il Pisa è più travolgente anche se la squadra di D’Angelo ha grande solidità difensiva. D’Angelo mi piaceva molto anche ai tempi di Pisa quando mi è capitato di vedere anche qualche suo allenamento quando allenavo il Livorno. Tra le inseguitrici, il Palermo ha la rosa per riprendersi ma il Pisa ha la qualità necessaria per arrivare in fondo».
Si aspettava di vedere Inzaghi nella veste di allenatore ai tempi in cui segnava valanghe di gol?
«Inzaghi ha sorpreso un po’tutti noi che ci abbiamo giocato insieme per quello che è stato nella sua carriera da calciatore. Io però lo vedevo spesso quando giocavo ancora nel Milan e lui allenava la Primavera rossonera. In quel periodo quella passione che aveva da calciatore, e quell’attenzione nella ricerca di essere perfetto quotidianamente, è riuscito a trasmetterla a quei giovani calciatori. Non sempre si può dire che un calciatore possa diventare un grande allenatore perché la visione del calcio è sempre diversa rispetto a quella di chi sta in panchina. Bisogna avere la capacità di cambiare visione e Pippo è uno di quelli che ci è riuscito, un altro è Gilardino. Inzaghi è un passionale, è sul pezzo in tutto e per tutto».
Le piace il suo modo di giocare?
«Mi piace molto il suo calcio perché è di grande intensità, un calcio che va a valorizzare il singolo. È bravo nel lasciare tanta libertà di esprimersi ai suoi giocatori in base alle proprie qualità. Tutto però finalizzato al collettivo».
Quali sono gli Under 23 più interessanti della B?
«Tra i giovani Pio Esposito allo Spezia sta facendo grandi cose ma è più una conferma che una sorpresa».
E Lind?
«Il danese è un giocatore che fa bene già da un paio di anni e si sta confermando anche in Italia. Inzaghi riesce a valorizzare le qualità dei singoli e un attaccante con le sue caratteristiche si sta veramente mettendo in mostra. Inzaghi poi ne sa qualcosa sul ruolo di attaccante. Sicuramente gli dirà sempre di pressare in area perché la palla ti può anche cadere addosso e un difensore può sbagliare. La differenza la fa anche la capacità di chi va a scovare questi giocatori lontano dall’Italia. Chi si intende di calcio capisce che questi giocatori possono valorizzarsi».
Un giudizio sul portiere nerazzurro Semper?
«Lo considero un portiere forte che ogni anno si conferma ad alto livello. Anche in questo caso il Pisa ha azzeccato l’acquisto sul ruolo. È stato importante sia nella promozione del Genoa, anche se ha giocato poco, e a Como dove è stato protagonista assoluto. Quando vuoi vincere il campionato è fondamentale avere un portiere forte. Già con Nicolas negli anni sono riusciti a dare una certa stabilità. Sono contento che Semper sta facendo bene anche perché è un bravo ragazzo».
Con Inzaghi vi siete visti poco tempo fa a Viareggio per la festa a sorpresa al Ct Marcello Lippi. Vi siete detti qualcosa di particolare?
«Con Inzaghi ho parlato soprattutto del Pisa, anche perché altri amici hanno allenato i nerazzurri negli ultimi anni, ovvero Gattuso e Aquilani. Abbiamo parlato più del suo Pisa che dei ricordi del 2006. Quella vittoria del Mondiale credo però che abbia certificato le carriere di giocatori come Inzaghi, Del Piero, Totti, Cannavaro e tanti altri. Ed è sempre bello ritrovarsi tutti insieme».