Pisa, che bello continuare a stupirsi come insegna Oscar Wilde. Numeri e segreti del sogno nerazzurro
E tra gli elementi spicca un aspetto in particolare: la superiorità disarmante negli scontri d’alta quota
PISA. Continuo a stupirmi: è la sola cosa che mi renda la vita degna di essere vissuta. Lo diceva Oscar Wilde, mica uno qualsiasi, e oggi è davvero bello continuare a stupirsi di quanto sia bello il Pisa. Non dovrebbe più essere inaspettato, è vero, ma il problema (si fa per dire) è che i nerazzurri non smettono mai di crescere, di migliorare, di aggiungere qualcosa a un quadro che già di per sé è tanta roba. Non serve una laurea in scienze del pallone per rendersene conto, basta buttare un occhio sulla classifica, ai numeri stratosferici della truppa di Filippo Inzaghi. Ma il calcio, si sa, non è scienza esatta. E, infatti, c’è di più.
Ad esempio c’è il modo con cui i nerazzurri arrivano alla sosta dopo aver letteralmente dominato due presunti scontri d’alta quota. Sì, presunti, e non solo perché le rivali, Cremonese prima e Samp poi, sono attardate ma soprattutto per il modo con cui capitan Caracciolo e i suoi compagni hanno spazzato vie le avversarie. Non esattamente una lama calda che affonda in un panetto di burro, o se preferite il grissino che taglia un tenero tonno reso celebre da un noto spot, ma poco ci manca.
Le idee
Il Pisa di oggi gioca, corre, si batte e si sbatte. Va forte, quasi sempre più forte di chi ha davanti, e alla fine raccoglie quello che semina. Sembra facile, ovviamente non è proprio così. Intanto servono le qualità tecniche, perché senza non si può giocare a certi livelli, ma poi bisogna sapere anche cosa farci con il pallone. Ecco, oggi i nerazzurri sembrano avere le idee chiare, maledettamente chiare. Sanno cosa vogliono, sanno come arrivati, sanno prenderselo. Una meravigliosa creature, direbbe (anzi canterebbe) Gianna Nannini. A cui è difficile trovare difetti, o grosse pecche, anche se ovviamente ci sono pure quelli perché la perfezione non è cosa di questo mondo. Dopo 13 tappe di un percorso che ne prevede 38, comunque, le ombre sono poche. E aver consumato più di un terzo del viaggio rende poco banali i numeri della squadra e le tante sensazioni positive che continuare quasi sistematicamente a suscitare.
I numeri
Certo il più resta da fare, visto che di partite ne mancano ancora 25 e dunque in giro per l’Italia ci sono ancora ben 75 punti a disposizione di tutti. A volte, si sa, anche i giocattoli più belli si rompono e dunque è proprio la grande bellezza del Pisa di oggi che in qualche modo fa anche un po’ di paura. È possibile, forse addirittura probabile che un momento difficile prima o poi arrivi e sarà proprio la gestione di quel periodo, alla fine, a fare tutta la differenza del mondo. I nerazzurri hanno dimostrato di avere tutto ma proprio tutto per affrontare anche questo, casomai dovesse servire, ma intanto continuiamo a stupirci e a goderci questo meraviglioso Pisa.
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