Il Tirreno

Pisa

Sos sicurezza: il rapporto

Furti in casa, Pisa al primo posto in Italia – I reati diminuiscono ma la paura aumenta: cosa dicono i numeri

di Redazione web

	Il 28,6% degli italiani ha subito almeno un furto nella vita
Il 28,6% degli italiani ha subito almeno un furto nella vita

Circa 14,5 milioni di italiani (28,6%) hanno subito almeno un furto in casa, mentre 8 milioni hanno subito tentativi falliti. Il dato sulla città della Torre Pendente elaborato in base alla popolazione. Firenze al quarto posto in valori assoluti. Le nostre grafiche

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PISA. Circa 14 milioni e mezzo di italiani, il 28,6% del totale, nella loro vita hanno subìto almeno un furto in casa, 8 milioni (16,1%) hanno avuto un tentativo non riuscito e 4 milioni e mezzo di individui (8,7%) lamentano di aver subìto un atto di vandalismo ai danni della propria abitazione.

L'88,8% degli italiani ritiene che la sicurezza sia una sfida collettiva cui contribuiscono lo Stato, le aziende private e i cittadini, l'88,9% ha almeno un dispositivo a protezione dell'abitazione e il 64,1% in futuro pensa di investire di più nella sicurezza domestica. È quanto emerge dal IV Rapporto dell'Osservatorio Censis-Verisure sulla Sicurezza della Casa, intitolato "La sicurezza al servizio degli italiani”, realizzato con il contributo del Servizio analisi criminale del ministero dell'Interno.

Il primato (negativo) di Pisa

Pisa è la città italiana con la maggiore incidenza di furti in casa in base alla popolazione. Nel 2024 nella città della Torre Pendente si contano 75,7 episodi ogni 10.000 abitanti. Alle sue spalle ci sono Modena (57,1), Bolzano (55,5), Udine (53) e Verona (50,3).

Furti in abitazione: tutti i numeri

Nel complesso, in Italia nel 2024 sono stati denunciati 155.590 furti in abitazione, il 5,4% in più rispetto al 2023, e 1.891 rapine (+1,8%). In valori assoluti, Roma resta la città con il maggior numero di furti (8.699, pari a 31,7 ogni 10.000 abitanti), seguita da Milano (3.152, 23,1 per 10.000), Torino (2.024, 23,6) e Firenze (1.803). Aumenta la paura dei furti in casa, anche se i reati diminuiscono.

Il reato più temuto

Il furto in casa è di gran lunga il reato che gli italiani hanno più paura di subire: lo mette al primo posto il 59% degli intervistati, lo scorso anno era il 48%. Eppure, i dati relativi al primo semestre del 2025 rivelano come si siano ridotti sia i furti, che sono 61.555 (-8,6% rispetto al primo semestre del 2024) sia le rapine (-11,6%). L'88,8% degli italiani pensa che la sicurezza sia una sfida collettiva, cui contribuiscono lo Stato, che è il perno centrale, le aziende e i privati cittadini e l'84,9% della popolazione pensa che avere dispositivi di sicurezza fa vivere meglio e stare più tranquilli. L'88,9% degli italiani ha già almeno un dispositivo in casa, il 67,8% ne ha più di uno e il 64,1% pensa che nel futuro destinerà maggiori risorse alla sicurezza domestica.

Fondamentale è la porta di ingresso: il 65,3% ha la porta blindata, il 35,1% il videocitofono, l'11,1% ha la serratura elettronica, l'87% non apre mai la porta agli sconosciuti, il 67,1% chiude a chiave la porta anche se è in casa. Quando è fuori casa per vacanze, il 69,2% della popolazione evita di utilizzare i social per pubblicare foto e informazioni, il 53% avvisa i vicini e il 45,6% chiede a qualcuno di simulare la presenza. Infine, il 17,1% rinuncia alle vacanze per non lasciare la propria casa incustodita.

Indice di sicurezza domestica

L’Indice di sicurezza domestica è costruito a partire da due dimensioni fondamentali di osservazione e di analisi della realtà – si legge nel rapporto

1) La sicurezza della zona di residenza, relativa alla possibilità – reale o percepita – di subire un reato nella propria Regione di residenza;

2) La sicurezza dell’ambiente domestico in cui si vive.

Quest’ultima è, a sua volta, divisa in due ambiti: o sicurezza personale nell’ambiente domestico, relativa alla possibilità di essere vittima di un reato all’interno dell’abitazione e di altri eventi pericolosi; o sicurezza dell’infrastruttura domestica, relativa alle caratteristiche delle infrastrutture fisiche e informatiche dell’abitazione in cui si vive e alla possibilità di essere vittima di un evento pericoloso. Pertanto, gli ambiti considerati nell’analisi, per ciascuno dei quali è stato calcolato un indicatore di sintesi delle variabili trattate, che vanno a comporre l’Indice della sicurezza domestica sono:

  • La sicurezza della zona di residenza;
  • La sicurezza personale nell’ambiente domestico;
  • La sicurezza dell’infrastruttura domestica.

L’Indice regionale della sicurezza domestica, ottenuto come sintesi dei tre indicatori considerati, consente di posizionare ogni anno tutte le regioni italiane in Fondazione Censis 53, un continuum che va dalla più sicura, dove c’è una minore possibilità di rimanere vittima di un reato all’interno dell’abitazione o di altri pericoli legati alla dimensione abitativa e prevale una percezione di sicurezza diffusa, sino alla meno sicura, dove l’allarme sociale e l’effettiva possibilità di incorrere in un evento pericoloso all’interno della propria abitazione è più elevato. Per il terzo anno consecutivo la regione Marche si trova al primo posto, con un valore dell’Indice di sicurezza domestica di 117,9 rispetto alla media nazionale 100. Consolida la sua posizione anche la regione Sardegna che si colloca in seconda posizione per il secondo anno consecutivo (era sesta nel 2023) con un punteggio di 115,2. Terza la Calabria, che guadagna una posizione rispetto allo scorso anno e ben 8 posizioni rispetto al 2023, quando era all’undicesimo posto del ranking e ottiene un punteggio di 110,8.

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