Pisa, Palazzo Nissim “riconsegnato”: ordinanza di messa in sicurezza
Il Comune lascia lo stabile abbandonato di via San Lorenzo
PISA. Stavolta il Comune ce l’ha fatta. Palazzo Nissim, lo storico e pericolante edificio tra via San Lorenzo e vicolo Ruschi, da ieri mattina non è più nella sua disponibilità materiale. Però i legittimi proprietari, ovvero la famiglia Leoncini di Pontedera, ancora proprio non vogliono saperne di rientrare in possesso dell’immobile. Così da ieri mattina, su disposizione dell’autorità giudiziaria, lo stabile è nelle mani dell’Istituto di vendite giudiziarie di Pisa, Livorno e Grosseto, il sequestratario nominato dal tribunale di Pisa.
Nella sostanza cambia poco per le prospettive future di questo palazzo storico, prima proprietà della famiglia Ruschi poi, dal 1873, dell’industriale Ammadio Nissim (sulle ghiere in ferro battuto sopra i portoni d’ingresso sono ancora visibili le iniziali “A. N.”) , un “gioiello” in pieno centro storico che rischia di essere inghiottito dal degrado e da decenni d’incuria. Il passaggio nelle mani del sequestratario, da questo punto di vista, cambia ben poco.
La storia è tortuosa, ma nota: il Comune aveva ottenuto il palazzo negli anni Settanta dalla famiglia Pampana (che l’aveva a sua volta rilevato dai Nissim) in comodato gratuito per due anni destinandolo ad alloggi per famiglie in difficoltà. Nel 2000, però, venne sgomberato per motivi di sicurezza e i nuclei che vi abitavano (una quindicina) furono trasferiti al villaggio Centofiori. È più o meno da allora che ha inizio il curioso “scaricabarile” più che ventennale tra il Comune che, formalmente, non avrebbe più titolo per utilizzare l’immobile già dalla conclusione del comodato gratuito siglato con i Pampana, quindi dagli anni Settanta, e i Leoncini, i proprietari, che hanno sempre rifiutato di entrarne in possesso in primo luogo per i mancati interventi di manutenzione straordinaria e poi perché, almeno fino a pochi anni fa, era rimasta una famiglia alloggiata in una dependance dell’edificio.
Non hanno voluto saperne nemmeno nelle udienze del 22 aprile e del 29 maggio scorso tanto che il giudice per riconoscere il diritto del Comune a non avere più nella propria disponibilità di fatto l’edificio, ha dovuto nominare un sequestratario, in attesa del giudizio di merito previsto per settembre.
Cambia poco per Palazzo Nissim, ma ora è molto diversa la posizione dell’amministrazione comunale che già dai prossimi giorni avrebbe intenzione di notificare ai proprietari un’ordinanza per la messa in sicurezza di un immobile in cui, bene ricordarlo, nel 2015 crollò parte del tetto.
Per vederlo rinascere e anche per salvare i preziosi cicli decorativi interni, però, servirebbe ben altro. Invero in passato sull’edificio avevano messo gli occhi prima la Scuola Superiore Sant’Anna, poi la Normale e, infine, sembrava aprirsi una prospettiva per cui tutte e due assieme avrebbero tentato di recuperarlo per farne una foresteria o una residenza studentesca. La proprietà mise anche a disposizione l’immobile, ma finora non se n’è fatto di niente. Eppure, a oggi, quella sembrerebbe essere ancora la pista più concreta, almeno a livello di ipotesi, per ridare un futuro allo storico palazzo Nissim.l
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