Il Tirreno

Lavoro ed economia

Piombino, due progetti, velocità diverse e l’intesa sulle aree non è chiusa

di Luca Centini

	Un impianto di Jsw (foto Paolo Barlettani)
Un impianto di Jsw (foto Paolo Barlettani)

Sindacati convinti da Metinvest, bocciato il lavoro di Jsw

17 luglio 2024
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PIOMBINO. L’intesa sulla ripartizione delle aree tra i due gruppi Metinvest-Danieli e Jsw Steel c’è. Lo hanno confermato sia le aziende, sia il governo tramite il consulente del ministro alle imprese e al Made in Italy Giampietro Castano. Ma quello stesso accordo, a oggi, non è stato verbalizzato e firmato dalle parti, un passo formale atteso per sbloccare una volta per tutte il percorso di reindustrializzazione del polo siderurgico di Piombino.

Insomma, nonostante i passi avanti, il giudizio – fanno sapere i sindacati – resta sospeso fino a settembre, quando il tavolo ministeriale verrà aggiornato. Nel frattempo, però, dai primi incontri di ieri, martedì 16 luglio, convocati per la verifica dei progetti industriali delle due multinazionali la percezione, sempre più convinta da parte dei sindacati, è che la vertenza stia viaggiando a due velocità diverse. O almeno è quello che ritengono i sindacati, che hanno apprezzato la presentazione dettagliata del business plan e del progetto industriale di Metinvest-Danieli per la realizzazione della acciaieria, mentre sono rimasti delusi da quanto presentato da Jsw Steel.

Le sigle

«Le presentazioni dei piani industriali – commentano Fim, Fiom e Uilm – hanno visto da una parte Metinvest con una presentazione concreta, puntuale, con la definizione chiara dell’arruolamento del personale e dei tempi per arrivare alle produzioni. Da parte di Jsw una narrazione incerta sulla realizzazione o meno di un forno elettrico e una presentazione già nota sul revamping del treno rotaie».

Aree, siamo a un passo

Nel corso del vertice con il ministero, le aziende, i sindacati e le istituzioni coinvolte sono stati toccati diversi argomenti. Dalla questione della strada di accesso per Metinvest, alle aree in comune con la rete stradale e ferroviaria autonoma per lo scarico delle navi e l’uscita dallo stabilimento. Poi la questione della banchina autonoma assegnata con la possibilità di attracco di tre navi. Sciolto anche il nodo della demolizione degli impianti di Ischia di Crociano e delle bonifiche delle aree, con Metinvest che eseguirà l’intervento e con un perito “terzo” che valuterà costi e ricavi che, necessariamente, andranno a modificare i 30 milioni di euro previsti per il passaggio delle aree. Tutto fatto, dunque. Non esattamente. Perché manca la verbalizzazione che l’Autorità portuale si è impegnata a stilare nelle prossime settimane per confermare l’intesa tra le due società.

«Il giudizio – spiegano Fim, Fiom e Uilm – potrà essere positivo solo con la firma definitiva e con la contrattualizzazione di tale accordo, che confidiamo possa avvenire senza rallentamenti già nelle prossime settimane e comunque prima del prossimo incontro già programmato per la prima metà di settembre».

Due piani, velocità diverse

L’amministratore delegato di Metinvest Adria Luca Villa ha snocciolato i dettagli del business plan e del progetto industriale che punta a far decollare la produzione da 2,7 milioni di tonnellate annue del Digital Green Steel project nel 2028. Un investimento da 2,336 miliardi di euro, garantito per il 33% con mezzi propri del gruppo (75% Metinvest e 25% Danieli) e per il 67% con il supporto del sistema bancario (Sace ha già dato garanzie per il 30% dell’investimento). Per la produzione di coils tramite forno elettrico ad arco digitale si prevede di movimentare oltre 3 milioni di tonnellate di rottame, principalmente via mare. A tale proposito il gruppo è al lavoro per stringere accordi di fornitura dall’Inghilterra. Come anticipato nell’ultimo tavolo al ministero, il gruppo italo-ucraino ha fissato in 700 addetti diretti e 700 addetti dell’indotto la quota occupazionale da inserire con un cronoprogramma serrato basato su quattro step.

Jsw Steel, tramite il vicepresidente esecutivo Marco Carrai, ha presentato il progetto industriale, basato principalmente sul revamping del treno rotaie, per un investimento complessivo da 144 milioni di euro, di cui il 13% (20 milioni) garantito da risorse del gruppo, il resto da finanziamenti e banche. Lo stesso Carrai ha ribadito l’intenzione di realizzare un forno elettrico, ipotesi accolta tuttavia con scetticismo dai sindacati.

«Ora servono i fatti»

Se Fim, Fiom e Uilm si dicono «costretti a constatare che i tempi per definire la realizzazione degli accordi di programma richiedono ancora un importante lavoro sulle soluzioni tecniche», Uglm mette da parte la diplomazia quando interviene per valutare i due progetti industriali: «Il piano industriale Metinvest – spiegano dal sindacato – ci è risultato dettagliato in tutti i sui particolari, mentre quello di Jsw Italy esposto dal vice presidente Carrai ha riportato dettagli triti e ritriti, sentiti per anni . Unica nota positiva la conferma da entrambe le società dell'accordo per la suddivisione delle aree industriali, in attesa solo per le verifiche contrattuali e firma».

Per Usb «anche oggi, nonostante per la prima volta ci sia stata una declinazione più concreta della potenziale messa in opera delle attività che dovranno garantire l'attività produttiva, ci è sembrato che nuovamente siamo davanti a quelli che sono molti intendimenti. Attesa per i finanziamenti bancari, attesa per la validazione ultima di alcune progettualità, attesa per la firma di definizione delle aree. Solo per fare alcuni esempi. Di atti concreti, di firme, ancora non ce ne sono. Il prossimo incontro vedrà specificare meglio il quadro dell'occupazione e sarà lì il momento per noi di aspettare al varco le aziende e le loro proposte».

Il governo, infatti, ha annunciato la volontà di convocare nei primi giorni di agosto un tavolo focus sul tema dell’occupazione. Un incontro che Fim, Fiom e Uilm, pur accettando l’invito, non esitano a ritenere «prematuro». «Infatti, affinché tale incontro possa essere concreto sarà necessario almeno avere certezza del raggiungimento dell’accordo tra le parti in merito alle banchine, aree comuni, accesso nelle aree e suddivisione delle suddette, ed acquisire il progetto industriale definitivo di Jsw».  

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