Patrimonio verde dimenticato, sos per gli alberi monumentali a Carrara: l’elenco civico è vuoto ma ci sono
Legambiente ne ha mappati otto: appello al Comune. E ai cittadini dice: «Segnalateli, veniamo»
 CARRARA. Vecchi patriarchi di paesi e quartieri, boschi e residenze, gli alberi secolari raccontano il luogo e il tempo: sono un patrimonio. Tant’è che in Italia esiste una mappatura di questi giganti verdi: è l’Elenco degli Alberi monumentali (nazionale ma con gestione regionale e comunale) creato con l’intento di preservarli. Ebbene, da Sorgnano a Castelpoggio, dal centro-città ad Avenza fino a Marina, non c’è un solo esemplare di pianta che figuri in tale registro: la segnalazione arriva dal circolo Legambiente Carrara che ha colto la pagina bianca in occasione «degli incontri sul redigendo Regolamento comunale del verde urbano». Elenco inesistente, vuoto, eppure l’Associazione del Cigno ha individuato almeno sei alberi che avrebbero i requisiti per lo status di pianta monumentale.
 
 La mappa
 
 Chi è che – allievo delle Figlie di Gesù o della scuola media Rosselli – non si è arrampicato sulla grande sughera che sovrasta le scalette che da piazza D’Armi conducono in via del Plebiscito? È un potenziale albero monumentale, secondo Legambiente, questa sughera a cui i carraresi del centro città e della Carrara Vecchia sono molto affezionati. E chi non ha in mente il super leccio entrando “nel Monzone” da via Bertoloni a Marina? Da quelle parti, nel giardino di Villa Monzoni, c’è un altro grande leccio e sul viale d’ingresso alla residenza nobiliare un platino-colosso. E poi, ancora, secondo l’associazione verde, aspirano al riconoscimento di alberi monumentali i due bellissimi pini “superstiti” di piazza Matteotti, che ancora oggi custodiscono l’identità di questo luogo, un tempo salotto cittadino. E non dimentichiamo, poi, il canforo di Villa Fabbricotti a Montia.
 
 E adesso? 
 
 Il circolo Legambiente Carrara ha segnalato questi alberi all’Amministrazione comunale: «Sono di particolare pregio – nota – Chiediamo che vengano inseriti nell’Elenco degli Alberi monumentali di Carrara, al momento inesistente, e chiediamo che scattino le misure previste per la tutela»; il timore del resto è che «se non rigorosamente custoditi, possano essere danneggiati o addirittura tagliati». Legambiente si riserva di fare al Comune ulteriori segnalazioni oltre alle sei indicate poc’anzi, qualora si scoprissero altri tesori. Tant’è che si rivolge ai carraresi: «Invitiamo i cittadini – dice Mariapaola Antonioli, presidente del Circolo – a segnalarci alberi potenzialmente monumentali, devono avere almeno 70 anni e caratteristiche particolari»; Legambiente si recherà sul luogo della segnalazione con i propri esperti.
 
 Il futuribile Regolamento
 
 L’associazione fa anche osservazioni sul tanto atteso Regolamento comunale del verde pubblico e privato che Palazzo civico ha sottoposto a consultazione. Non convince Legambiente l’impalcatura «rigidamente formale» che costringerebbe il cittadino «a ricorrere a un professionista anche per chiedere il nulla all’abbattimento di un albero, magari piccolo e privo di pregio». Il mondo green coglie un altro limite: non sarebbe sufficientemente chiaro «quando qualcuno può essere sanzionato per omesso sfalcio o omessa potatura»; la multa scatta quando la trascuratezza ha effetti sullo spazio pubblico o invece si può fare pressing sul privato minacciando sanzioni perché, per esempio, mantenga decoroso il proprio giardino che confina con un’altra proprietà privata? La questione non è di poco conto non solo sotto il profilo ambientale: basti pensare alle tipologie più frequenti di liti tra vicini di casa. Legambiente mette poi in guardia: lo sfalcio non deve avvenire comunque; ci sono angoli verdi in spazi urbani che possono sembrare inutili savane quando invece sono «uno scrigno di biodiversità in cui possono insediarsi i sempre più rari insetti impollinatori»; secondo Legambiente, dunque, è opportuno che nel Regolamento venga meglio specificato «quali siano le effettive specie erbacee infestanti».
  
