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Boom di influenza e bronchiti anche a fine primavera: il medico spiega le cause e come proteggersi

di Melania Carnevali

	L'ospedale Apuane
L'ospedale Apuane

Dai troppi antibiotici alle restrizioni per il Covid, il dottor Gianluca Sassi (medico di famiglia): «I virus sono diventati più aggressivi dopo la pandemia forse anche per un uso improprio dei farmaci»

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MASSA. È quasi estate ma, stando al bollettino sanitario, sembra inverno. Centinaia di apuani in questi giorni sono a letto con influenza, bronchiti, polmoniti e sinusiti. Era successo anche l’anno scorso, ma quest’anno di più. La primavera a intermittenza e, forse, anche un uso massiccio e improprio degli antibiotici durante il periodo del Covid hanno reso i virus più potenti. E il risultato è un boom di malattie che, a maggio, non si era mai visto. Lo conferma Gianluca Sassi, medico di famiglia di Carrara e coordinatore Aft, Aggregazioni funzionali territoriali di Marina di Carrara.

Boom di casi

«Premetto che l’influenza c’è tutto l’anno ed è sbagliato parlare di influenza stagionale - spiega a Il Tirreno -. Poi è chiaro che in inverno in genere ci sono più casi perché le patologie respiratorie sono più frequente. Ma, in effetti, quest’anno ci sono davvero tanti casi per essere quasi giugno. Sia virus, sia batteri. Ci sono tanti polmoniti e bronchiti. Anche l’anno scorso era successo, ma in particolare quest’anno. È dovuto agli strascichi dell’inverno probabilmente». Inoltre, spiega, i «virus sono diventati molto più aggressivi da dopo il Covid e stiamo cercando di capire il perché. Un’ipotesi è l’uso spesso improprio degli antibiotici durante la pandemia».

Troppi antibiotici

Studi recenti lo confermano. Secondo un'analisi pubblicata su Scientific Reports, durante la pandemia di Covid, l'uso eccessivo di antibiotici ha portato a un aumento significativo della resistenza antimicrobica, con un incremento dei ceppi multiresistenti di batteri come Klebsiella pneumoniae e Acinetobacter baumannii. Anche uno studio pubblicato su Nature ha evidenziato che l'uso eccessivo di antibiotici durante la pandemia potrebbe aver contribuito a un aumento della resistenza antimicrobica, con un incremento significativo delle infezioni da batteri multiresistenti. L’organizzazione mondiale della sanità ha riportato che l'81% dei pazienti con Covid grave ha ricevuto antibiotici, spesso senza una necessità clinica. Secondo una revisione sistematica pubblicata su PubMed ha rilevato che il 76,2% dei pazienti Covid è stato trattato con antibiotici, nonostante solo una minoranza avesse infezioni batteriche confermate.

Isolamento sociale

Ma l’aumento dell'aggressività di alcuni virus respiratori, tra cui l'influenza, potrebbe essere attribuibile a diversi fattori sempre legati alla pandemia, tra cui l'alterazione dell'immunità collettiva dovuta alle misure di contenimento adottate in quel periodo, come il distanziamento sociale e l'uso delle mascherine, che hanno ridotto l'esposizione della popolazione ai virus stagionali, diminuendo così l'immunità naturale.

La variante australiana

«La variante australiana ha fatto molti danni in Australi», spiega il dottor Sassi. Questa variante è nota per la sua maggiore virulenza e capacità di eludere il sistema immunitario rispetto ad altri sottotipi. Nella stagione influenzale australiana del 2024, si sono registrati oltre 15 milioni di casi e un numero significativo di ospedalizzazioni, con 810 decessi tra gennaio e agosto, un dato superiore rispetto agli anni precedenti. In Italia, il primo caso di influenza con questa variante è stato segnalato a Genova nel novembre 2024, riguardante un uomo di 76 anni con sintomi neurologici gravi, tra cui confusione mentale e incapacità di riconoscere i familiari. Questi sintomi indicano il potenziale del virus di colpire anche il sistema nervoso centrale, portando a complicanze come encefaliti e sindromi neuroinfiammatorie. Attualmente, non sono disponibili dati specifici per il mese di maggio 2025 riguardanti i casi di influenza, bronchiti e polmoniti nella provincia di Massa Carrara o nella regione Toscana. Tuttavia, durante la stagione influenzale 2024-2025, si è osservato un aumento delle complicanze respiratorie, in particolare polmoniti secondarie, che hanno portato a un incremento dei ricoveri ospedalieri, soprattutto tra le persone anziane e con patologie croniche.

I vaccini

Gli esperti raccomandano vivamente la vaccinazione, in particolare per le persone a rischio, come gli anziani e i soggetti con condizioni di salute preesistenti.

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