Il Tirreno

Verso l’estate

Nave incagliata, l’incubo divieti fa tremare i balneari di Massa: gli stabilimenti e le zone di spiaggia più a rischio

La nave a Marina di Massa (foto Cuffaro)
La nave a Marina di Massa (foto Cuffaro)

E dal primo maggio parte la stagione: con il cargo che sarà probabilmente ancora presente scatteranno le ordinanze. Gli scenari e i punti da chiarire

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MASSA. Almeno tre gli stabilimenti balneari che potrebbero essere coinvolti, in aggiunta alla spiaggia libera: in tutto quattro concessioni ai lati del pontile. Ma in realtà l’area che sarà interessata dai divieti di balneazione a causa della presenza della Guang Rong potrebbe anche essere più vasta.

È questo lo scenario che si profila all’orizzonte per la costa apuana dopo che dall’ultima riunione tenutasi negli uffici della Prefettura è emerso con chiarezza che la nave cargo che lo scorso 28 gennaio si è incagliata contro il pontile di Marina di Massa sarà ancora presente quando partirà la stagione balneare: da quando cioè, dopo il primo maggio durante i fine settimana e dal 15 giugno tutti i giorni, sulla costa dovrà essere garantito il servizio di salvamento e di assistenza alla balneazione.

Il tavolo tecnico

La questione è diventata il nodo centrale per le attività della costa. Archiviato il rischio di un danno ambientale permanente, i tempi che dovrà rispettare la cosiddetta “fase 2” – che riguarderà la rimozione della nave: un mese e mezzo per valutare i progetti e affidare l’incarico, poi settimane di lavoro per spostare l’imbarcazione dalla sua attuale posizione – rischiano di compromettere la stagione turistica. A preoccupare è soprattutto la prospettiva dei divieti di balneazione che inevitabilmente dovranno scattare.

Su questo punto infatti ci sono pochi dubbi: se la nave sarà presente, fare il bagno nei dintorni dello scafo sarà vietato. Ma è sulle modalità che si può discutere e che è destinato ad aprirsi – probabilmente già da inizio aprile – il tavolo tra la capitaneria di porto, il Comune di Massa, i gestori degli stabilimenti balneari e anche le società che forniscono i servizi di salvamento lungo il litorale.

I punti da chiarire sono diversi. Intanto l’ampiezza dell’area su cui esercitare l’interdizione alla balneazione. Dalle prime indiscrezioni che trapelano la capitaneria potrebbe decidere di imporre l’interdizione alla balneazione tra i due pennelli ai lati del pontile: in tutto quattro concessioni (tre stabilimenti e la spiaggia libera). Difficile pensare che si possa ridurre l’area di interesse, perché vista la mole dello scafo della nave e le zone che potranno essere coinvolte dalle operazioni degli addetti ai lavori questa appare già, in linea di massima, quella più limitata intorno alla Guang Rong. Ma è chiaro che questo sarà il primo nodo su cui si articolerà la discussione.

C’è poi un secondo aspetto che riguarda il tipo di misura che potrebbe venire presa per garantire la sicurezza dei bagnanti ed evitare che si avvicinino troppo allo scafo (e alle tonnellate di tout venant che trasporta). Il divieto di balneazione può essere infatti disposto in maniera totale (vietando a chiunque di entrare nello specchio acqueo antistante la costa) oppure essere un divieto “tecnico”: in questo caso la capitaneria potrebbe circoscrivere un’area intorno alla nave – ad esempio attraverso l’utilizzo di un cordone di sicurezza con boe, come già viene fatto per delimitare gli scivoli a mare per le barche leggere o le moto d’acqua – lasciando però spazio più a riva o intorno all’area delimitata accessibili a chi vuole fare il bagno. Sarebbe questa seconda opzione quella caldeggiata dai balneari, che sarebbero pronti a proporre alla capitaneria – secondo le prime indiscrezioni – che venga lasciata “libera” una fascia di balneabilità di alcune decine di metri dalla riva.

«Ci si riunisca in fretta»

Più di tutto però i gestori dei bagni di Marina di Massa chiedono alle autorità competenti chiarezza e trasparenza, anche per fornire a clienti e turisti le dovute rassicurazioni.

«Siamo consapevoli dell’oneroso lavoro per rimuovere il relitto della nave Guang Rong – spiega Itala Tenerani, presidente del Consorzio Balneari Massa – e dei tempi burocratici e tecnici che ci vorranno per svolgere tutte le operazioni necessarie. Da sempre confidiamo nell’operato delle istituzioni che dal momento del naufragio hanno lavorato con grande professionalità. È naturale – aggiunge – che siamo preoccupati per gli eventuali divieti di balneazione, seppur di carattere tecnico, che inevitabilmente dovranno essere messi qualora dal primo maggio al 30 settembre la nave dovesse ancora essere in prossimità della costa. Questa è la criticità già contemplata dalla capitaneria di porto e dal Comune di Massa, tanto che si parla di istituire un tavolo di confronto con i diversi soggetti coinvolti. Il tavolo, al quale dovranno partecipare anche una rappresentanza di concessionari e le società di salvamento, ha la finalità di redigere un piano per gestire al meglio la situazione che è molto complessa. Il piano infatti – spiega Tenerani – dovrà tenere conto sia della sicurezza delle persone sia della necessità delle famiglie che frequentano quel tratto di litorale di poter refrigerarsi in acqua. È auspicabile perciò che venga convocato al più presto – conclude – in modo da avere risposte chiare e certe da fornire a residenti e turisti che ci stanno già contattando per sapere come sarà gestita la situazione».

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