Il Tirreno

Il pomeriggio di paura

Massa, uomo armato con un fucile da sub: il caos, l’intervento del poliziotto e i possibili perché. Il racconto di un’ora di panico – Video

di Giovanna Mezzana

	L'uomo bloccato dalla polizia (foto Claudio Cuffaro)
L'uomo bloccato dalla polizia (foto Claudio Cuffaro)

Tutto è successo a Turano: ingente lo spiegamento di forze dell’ordine per mettere in sicurezza la strada

3 MINUTI DI LETTURA





MASSA. È stata un’ora di terrore durante la quale chiunque, passando da Turano, avrebbe potuto entrargli nel mirino: a volte è del resto imprevedibile (anche solo) ipotizzare come certe situazioni possono volgere. Un sessantenne massese è uscito di casa armato di un fucile da sub e ha iniziato a minacciare i passanti. Il semaforo rosso è scattato subito – le forze dell’ordine sono arrivate immediatamente – ma i minuti sono stati ugualmente interminabili.

L’allarme

Turano, sono le 18 di giovedì 18 luglio. Il traffico è intenso alla rotatoria che – superato il carcere di Massa – porta sull’Aurelia per chi svolta a sinistra e al mare per chi imbocca, scendendo sulla destra, viale della Repubblica. Ed è proprio subito dopo la rotatoria che lungo la strada che porta alla Marina c’è una salita mignon che approda a un piccolo poggio: tant’è che la casa che lì sorge è all’altezza della ferrovia. Da un cancello, all’improvviso, esce un uomo: imbraccia un fucile. E con l’arma impugnata comincia a minacciare alcune persone che gli si trovano “a tiro”. È il panico. Partono le chiamate al 112.

Il caos

Arriva la polizia: ci sono gli agenti della squadra mobile e quelli della Digos, il pronto-intervento Upg; ci sono i carabinieri, la guardia di finanza, la polizia municipale. La rotatoria di Turano è “invasa” dalle forze dell’ordine. Le vetture dirette verso l’Aurelia non vengono però stoppate, il traffico in quella direzione continua a scorrere – non c’è pericolo – anche se gli sguardi degli automobilisti sono tra l’incuriosito e l’attonito.

Minuti interminabili

L’accesso a viale della Repubblica invece è off-limits: non si possono correre rischi perché l’uomo non sembra desistere. Il sessantenne continua a impugnare l’arma e a puntare nel vuoto il fucile da sub che è caricato con la fiocina: se partisse e colpisse qualcuno, sarebbe qualcosa di devastante. L’uomo è noto alle forze dell’ordine: in passato ha avuto altre intemperanze. C’è un familiare che lo prega di smetterla, di riporre il fucile ma la supplica rimane inascoltata.

La mediazione

A un certo punto pare che lui abbia il desiderio di fumare una sigaretta, forse per allentare la tensione. La polizia cerca allora di mediare: forse è il momento giusto. C’è un primo tentativo, un poliziotto gli si avvicina, ma niente. Rifiuta la trattativa. Resta armato, non abbassa il fucile. E allora si procede con una nuova chance: il poliziotto gli si avvicina di nuovo e gli mostra un accendino, lui ha del resto la sigaretta spenta tra le labbra. E mentre allunga la mano per impossessarsi dell’accendino, viene colpito con il cosiddetto taser, lo storditore elettrico. Cade a terra. Arrivano i soccorritori del 118 che trasportano l’uomo al pronto soccorso dell’Ospedale delle Apuane; viene quindi ricoverato nel reparto di psichiatria.

Perché

C’è chi dice, ma sono solo voci raccolte a Turano, che fosse sconvolto per l’arrivo di un’inaspettata sanzione da pagare e che già la sera precedente fosse molto agitato. Adesso è nelle mani dei medici.

Primo piano
La tragedia

Castiglioncello, trovato morto nel bosco a 26 anni

Sani e Belli