Il Tirreno

Zeri, Francesco è il Samaritano 2023 Emozione alla consegna del Premio

Zeri, Francesco è il Samaritano 2023 Emozione alla consegna del Premio<br type="_moz" />

Soccorse i compagni subito dopo l’incidente dell’autobus in località Tecchia Rossa

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i Giovanna Mezzana

Zeri Una brutta esperienza, per la quale si è finanche corso il rischio della tragedia, può trasformarsi in una prova di vita bella ed edificante, che alla fine include anche una grande festa. È questa la lezione che donano a tutta la comunità, alla Lunigiana e all’Umbria (e vedremo perché) – e non solo – i ragazzi di Zeri: primo fra tutti Francesco Bruzzoni, 15 anni, zerasco, uno degli studenti che il 30 maggio si trovava sull’autobus di Autolinee Toscane che è precipitato in una scarpata lungo la strada che collega Pontremoli con Zeri, in località Tecchia Rossa.

Il premio

Ieri, nella chiesa di San Pietro Apostolo a Petrignano di Assisi, Francesco ha ricevuto il il Premio Samaritano 2023, Trofeo Giancarlo Tofi: è il riconoscimento che la Pro Loco di Petrignano – frazione nel municipio di Assisi – e un Comitato ad hoc, assegna dal 1973 in ricordo di Giancarlo Tofi che nel 1972 perse la vita – travolto da un mezzo – nel tentativo di soccorrere un ciclista lungo la strada statale 47 tra Bastia e Petrignano; negli anni il premio è andato a chi si è distinto per atti di altruismo, in particolare legati al soccorso stradale. Nel 2023, nel cinquantesimo anniversario del Premio, è Francesco ad essere il Samaritano perché quel 30 maggio, appena la terribile corsa dell’autobus si fermò – grazie anche alla vegetazione – non esitò un attimo, come ha ricordato la prestigiosa giuria che gli ha assegnato il Premio – e subito aiutò una compagna e il suo migliore amico praticando su entrambi le manovre di primo soccorso.

L’evento

Sono le 13 di ieri, la cerimonia di premiazione si è appena conclusa e Francesco è al ristorante dell’hotel La Torretta di Petrignano. Ad Assisi è con il babbo Marco, la mamma Alice, le sorelle Matilde e Angelica, un gruppo di 25 amici dello Zerasco tra cui alcuni studenti che erano con lui sull’autobus. «È stata una cerimonia bellissima – racconta il babbo Marco – la porteremo con noi per sempre. Qui abbiamo avuto un’ospitalità straordinaria, da parte di tutti, dal presidente dell’Associazione al ristoratore». Alla cerimonia c’erano la sindaca di Assisi Stefania Proietti, le rappresentanze dell’Associazione e della Pro Loco, della regione Umbria e del comune di Zeri, delle autorità religiose e delle forze dell’ordine mentre venerdì, Francesco era stato accolto in Municipio per firmare il registro degli ospiti e in questi giorni ha avuto modo con la sua famiglia e gli amici di visitare tutta Assisi, città bellissima.

Il potente significato

«Questa cerimonia – racconta ancora il babbo – ha segnato una svolta per ciò che è accaduto», intendendo che quella che poteva essere una tragedia ora è riposta nella memoria di tutti quei giovani – 16 erano i passeggeri – e delle loro famiglie nel migliore dei modi. «Alla fine – aggiunge il padre, Marco Bruzzoni – resterà il ricordo di una grande festa, che in queste ore questi ragazzi si stanno godendo». Ad Assisi erano quattro i giovani che viaggiavano su quell’autobus, compresa Matilde, la sorella di Francesco. Torneranno a Zeri portando con sé qualcosa di unico, che è stato “mosso” da un cuore impavido e generoso – speciale, insomma – ovvero il cuore di Francesco che desiderava vivere questo giorno non solo con la sua famiglia ma anche con compagni e amici: e così è stato. l

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