Il Tirreno

Misericordia di Bagnone, l’appello: «Siamo penalizzati e non è giusto»

Misericordia di Bagnone, l’appello: «Siamo penalizzati e non è giusto»

Il presidente Barbieri: sempre meno risorse, ma le nostre realtà sono vitali

26 settembre 2022
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BAGNONE. «Il terzo settore non è "terzo", non viene dopo un primo ed un secondo insomma. Non è marginale ma centrale. Se fosse liberato dai lacci della burocrazia sicuramente la nazione avrebbe qualcosa di più»: così ha esordito il Governatore della Misericordia di Bagnone Mareno Barbieri anche Componente il Consiglio Nazionale delle Misericordie d’Italia in occasione dell’annunciata festa annuale della Beata Vergine Addolorata patrona dell’Associazione svoltasi a Bagnone. All’evento presente una folla da grandi occasioni oltre al sindaco Giovanni Guastalli, al coordinatore provinciale Fausto Casotti, le varie Misericordie ed associazioni delle pubbliche assistenze lunigianesi, la locale sezione Alpini e quella dei donatori di sangue Fratres ed altre associazioni, oltrealle autorità. Il Governatore nel suo intervento ha sottolineato: «La Regione Toscana ha deliberato un ristoro per le associazioni che fanno trasporti di emergenza, lasciando però invariato il fondo sanitario dedicato anche ai trasporti ordinari. Il ristoro (6 milioni) è stato caricato sui bilanci delle Asl. Sicuramente l'emergenza merita tutta l'attenzione possibile, ma temo che questo provvedimento creerà un danno alle piccole associazioni come la nostra perché l'Asl, che non naviga nell’oro, dovrà compenserà, come già avviene, la maggior spesa riducendo i viaggi ordinari in primis le dimissioni. Creando con questo un danno alle piccole associazioni come la nostra che pure svolgono una missione importantissima garantendo la tenuta del tessuto sociale e contestualmente un aggravio di costi per i cittadini. Non è da escludere la chiusura delle associazioni più deboli venendo meno le entrate per il motivo appena ricordato».

L’esponente nazionale delle Misericordie ha ricordato, tra uno scroscio di applausi che ieri si votava: «Da qui, dal nostro piccolo paese, voglio lanciare un messaggio ai prossimi governanti: siano attenti a soddisfare le richieste del volontariato, trattarlo come una risorsa perché il volontariato é un patrimonio, é un valore di questo Paese sempre, non solo nei momenti di calamità. Si riducano i lacci ed i laccioli della burocrazia impostici in questi ultimi tempi. Noi vogliamo trascorrere il nostro tempo sul territorio non di fronte ad una scrivania, obbligati al disbrigo di moduli e scartoffie ed alla comprensione di leggi sempre più ossessive. Noi siamo al servizio della gente e chiediamo attenzione. Comunque vada la Misericordia e tutte le altre associazioni ci saranno ancora ad una condizione: desideriamo attenzione. Durante la campagna elettorale non ho ascoltato alcun partito, nessun candidato, parlare delle problematiche delle nostre associazioni, del terzo settore. Silenzio assordante. È vero, siamo di fronte ad avvenimenti emergenziali severi, ma - ha aggiunto - mi rendo conto che noi veniamo ricordati solo quando di fronte a calamità o pandemie c'è bisogno di braccia ed i nostri volontari si rimboccano le mani e con coraggio e sacrificio si adoperano per soccorrere le popolazioni in difficoltà. È lecito domandarsi cosa sarebbe successo se nell'affrontare la pandemia non ci fosse stato il contributo di Misericordie, Anpas, Croce Rossa e Protezione civile? Chi avrebbe gestito Hub Vaccinali, Drive Through per tamponi, traspori emergenziali, distribuzione mascherine etc. etc.? Eppure in un momento di difficoltà (aumento dei carburanti, dei prezzi dei beni) nessuno si preoccupa di sostenere il nostro settore come è stato fatto per altri comparti, anche se rappresentiamo, senza paura di esagerare, la spina dorsale di questo nostro paese».

Dopo aver tracciato un bilancio dell’intensa attività svolta, ha lanciato un appello: «Cerchiamo volontari, non cerchiamo persone a tempo pieno ma volontari che possano dedicarci qualche ora della loro giornata. Non possiamo lasciar morire un'associazione come la nostra per mancanza di volontari».

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