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Choc in centro

Pensionato aggredito a Lucca, parla uno dei ragazzini denunciati: «Chiedo scusa, vorrei incontrarlo»

di Pietro Barghigiani

	Vinicio Fruzzetti
Vinicio Fruzzetti

Il 17enne che non ha sferrato la coltellata si dissocia dall’assalto violento

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LUCCA. «Sono dispiaciuto e pentito per quello ho fatto. Vorrei incontrare il signore ferito e chiedergli scusa di persona».

Il 17enne nato in Italia da genitori albanesi, residente a Capannori, attraverso il suo avvocato Federico Corti si dissocia dall’azione di martedì sera in via del Battistero in cui è stato accoltellato Vinicio Fruzzetti, 78 anni, storico volontario della Misericordia e presidente dell’Aido (associazione italiana donazione organi) . Erano in tre. Il 17enne capannorese, il coetaneo originario del Sudamerica con genitori italiani e una 14enne che vive tra Lucca e Viareggio. L’autore materiale delle coltellate è il sudamericano naturalizzato italiano. Mentre gli altri due, secondo le versioni emerse finora, si sarebbero trovati in una situazione degenerata a loro insaputa. Un’aggressione a scopo di rapina. Per 5 euro che erano nel borsello strappato Fruzzetti e gettato nei pressi delle poste. Sono stati denunciati dalla polizia alla Procura per i minorenni per lesioni gravi e rapina in concorso.

Le festività pasquali evitano al 17enne di Capannori il rientro a scuola. Sono giorni di riflessione per l’errore commesso.

«Il mio cliente ha intenzione di fare personalmente le sue scuse a Fruzzetti – spiega l’avvocato Corti – . Aspettiamo qualche giorno per superare gli strascichi dell’episodio. Il ragazzo è sconvolto e provato dalla vicenda».

Dopo aver riferito in casa cosa era successo martedì sera, i genitori si sono rivolti a un avvocato per poi portare il figlio in caserma dai carabinieri in Cortile degli Svizzeri. E in quelle ore di piena confessione lo studente ha raccontato il suo tormento.

«La sua è stata una volontà spontanea di presentarsi alle forze dell’ordine – aggiunge il legale – . In maniera netta disconosce nel modo più assoluto la parte della violenza fisica. Prende le distanze e rinnega quello che riguarda le coltellate e l’aggressione. Non seguo la ragazza, ma da quello che ha riferito il mio assistito anche lei pare essersi ritrovata in un contesto degenerato sfuggito alla sua determinazione».

Dopo il passaggio in caserma e poi in questura, lo studente è rientrato a casa. La famiglia è stata il suo primo riferimento e la risposta dei genitori non è stata quella di coprire l’errore del figlio. Nei prossimi giorni sarà sentito dal magistrato della Procura per i minorenni di Firenze. Prima cercherà di incontrare il pensionato aggredito mentre portava a spasso il cane. Per chiedergli scusa anche abbassando lo sguardo.

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