Il Tirreno

Lucca

Animali nel mirino

Mici uccisi: il caso diventa nazionale e partono gli esposti

di Luigi Spinosi
Via dei Biccelli a Marlia dove furono trovate le prime due teste mozzate di gatti domestici
Via dei Biccelli a Marlia dove furono trovate le prime due teste mozzate di gatti domestici

L’annuncio diramato dall’associazione animalista Aidaa. «Possibile legame tra i casi di Lucca, Genova e Livorno»

28 settembre 2022
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CAPANNORI. Quello dei gatti trovati uccisi in Lucchesia diventa un caso nazionale, e non solo perché si tratta di una questione drammaticamente importante, ma anche perché, come anticipato anche in articolo del Tirreno, sembra esserci un filo rosso sangue a collegare quanto avvenuto a Marlia e Saltocchio, al confine tra Lucca e Capannori con altri episodi, simili in modo inquietante, avvenuti in altre zone d’Italia. In particolare in Liguria e a Livorno.

Un’ipotesi avanzata anche dall’associazione ambientalista Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) che annuncia un esposto sulla vicenda: «Potrebbe esserci la stessa regia dietro l’uccisione dei gatti avvenuta nei giorni scorsi a Lucca e in provincia, la strage di gatti avvenuta nei mesi scorsi a Livorno e quei gatti trovati morti ammazzati nel quartiere Sant’Ilario e nella zona dell’Annunziata a Genova. Si tratterebbe di una regia che trova le sue origini nei riti satanici o esoterici? È una pista che non è da escludere se si pensa che negli oltre dieci gatti scomparsi a Lucca tre sono stati decapitati». Episodi «che possono richiamare almeno in parte alla stessa mano assassina che un mese fa ha colpito a Genova dove i gatti ritrovati morti sono stati anche qui diversi, e a Livorno dove la mano assassina si è fermata (o trasferita) dopo che la notizia era diventata di dominio pubblico. Oltre cento gatti trucidati in pochi mesi nel triangolo Genova-Lucca-Livorno hanno creato e stanno creando sia paura tra i proprietari dei gatti, ma sopratutto la voglia di mettere le mani su questi criminali assassini di poveri gatti da assicurare alla giustizia e di porre fine a questa mattanza. L’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente invierà un esposto alle tre procure di Genova, Lucca e Livorno perché si facciano indagini anche nel torbido mondo delle sette sataniche ed esoteriche».


«Crediamo fortemente che dietro queste vicende ci possa essere una regia unica – prosegue la nota degli animalisti di Aidaa – non vogliamo creare allarmismi eccessivi, ma crediamo, e negli esposti che inviamo alle procure lo spieghiamo, che ci si possa riferire anche ad una o più mani assassine che traggono origine dallo stesso gruppo. Non andiamo oltre nell’esposizione pubblica delle motivazioni perché vogliamo a tutti i costi evitare le emulazioni che sono sempre dietro l’angolo a opera di squilibrati vari».

Parallelamente l’associazione che per prima ha lanciato l’allarme, ossia “Una zampa per Capannori”, prosegue nella sua campagna per mantenere alta l’attenzione sul caso, non solo interessando forze dell’ordine e enti di tutela degli animali, ma anche invitando la cittadinanza a prestare attenzione ai propri animali domestici.

La vicenda, al centro anche di un’indagine di iniziativa condotta dalla squadra mobile di Lucca, trae spunto da una serie di macabri ritrovamenti: prima il ritrovamento lo scorso luglio di due teste di mici, mozzate dal resto del corpo, avvenuto in uno spazio in via dei Biccelli. Poi, nei giorni scorsi, un terzo ritrovamento: anche qui una testa di micio separata dal resto del corpo, con in più l’ulteriore sfregio delle orecchie mozzate, ritrovato a Saltocchio, non lontano dal luogo della prima drammatica scoperta. Ma, stando alle indiscrezioni, sarebbero anche di più (almeno cinque) i rinvenimenti del genere segnalati alle autorità, cui si aggiungono in zona i numerosi gatti scomparsi da casa senza aver mai fatto ritorno. Insomma, che si tratti di una setta o di un maniaco (o di entrambe le cose insieme), il livello di preoccupazione è alto.

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