PL, cala il sipario tra gli applausi: Ruvo di Puglia vince gara 3 e chiude il conto
Piombino, i mille arrivati da Livorno abbracciano la squadra che saluta il campionato
PIOMBINO. Cantano. Braccia al cielo e cantano. Il tabellone scrive meno 20, ma chi se ne frega. “Che sarà sarà ovunque ti seguirem, ovunque ti sosterrem, che sarà sarà”. É commovente il popolo PL: la sconfitta (61-82) non scalfisce di un millimetro l’amore per la maglia.
Finisce qui l’avventura biancoblù. Più forte Ruvo, poco da dire. Nessuno di loro vincerà mai il titolo di “mister simpatia” ma hanno tutto per andare in A2 e probabilmente lo meritano.
Forse delle tre partite di semifinale, questa è stata la peggiore per la PL. Sempre costretta a rincorrere e mai veramente in partita. Squadra stanca quella di Turchetto, arrivata a questa partita col serbatoio delle energie quasi vuoto. Se in gara-2 è mancato davvero poco per portare a casa un successo, stavolta non c’è quasi mai stata la sensazione di poter vincere. Colpa anche di percentuali al tiro deleterie: impossibile vincere quando viaggi intorno al 30% al tiro (20/62 dal campo). Poco da dire ai giocatori che davvero hanno dato tutto quello che avevano. E anche di più. Pensate che Cepic aveva una lesione alla caviglia ma ha voluto giocare a ogni costo.
Subito a rincorrere
Il primo quarto è una sofferenza e purtroppo è l’antipasto di quello che succederà. Ruvo trova il canestro con grande facilità, mentre la PL fatica a trovare buone soluzioni al tiro. Senza Borra, i pugliesi si chiudono a riccio togliendo spazi nel pitturato e la PL non riesce a dare buoni palloni a Klyuchnyk. Pensate, il primo canestro di un lungo arriva dopo 5’30”, e lo segna Vedovato. Così la differenza la fanno le percentuali al tiro. Al primo intervallo siamo 13-23 con PL che ha 5/18 al tiro e Ruvo 10/15.
La difesa di Ruvo funziona, giocare a ritmi alti non sembra una buona idea e non bastano due lampi di Lucarelli per ricucire lo strappo. Così Ruvo vola addirittura a +14 (22-36) nonostante Jackson in panchina. Turchetto decide di togliere dalle rotazioni Hazners per scelta tecnica dopo i danni delle prime due gare, mentre di là Ruvo gira a 10 e sembra sempre più brillante. Alla sosta lunga siamo ancora a meno 10 (34-44) ed è quell’ 8/25 da due punti lo specchio del passivo. Non si può tirare col 32% da due, tantopiù contro una avversaria senza Borra.
I veleni
Partita complicata per tanti motivi. Quelli di Ruvo di certo non cercano di rasserenare il clima e a metà terzo quarto arriva anche un brutto episodio con Moreno che inizia a battibeccare con due donne volontarie delle ambulanze. E, vista la reazione delle due volontarie, deve essere volata qualche parola pesante.
Ci si mettono anche gli arbitri che fischiano due di falli in attacco senza logica e pure due tecnici. Ruvo scappa e al giro di boa del terzo quarto gli ospiti sono a più 15 (39-54). Vantaggio che sale addirittura a più 20 sul 39-59 con un parziale di 0-13. Strappo che resta invariato alla fine del terzo quarto (48-68).
Senza storia
La partita si chiude qui. L’ultimo quarto è ininfluente. Nessuno molla in casa PL, ci si continua a tuffare su ogni pallone ma Ruvo segna e Livorno sbaglia. E così il vantaggio si amplia ma cambia poco. Da oggi si guarda avanti.