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La nave Guang Rong è arrivata al porto di Livorno: così finisce un’emergenza durata quasi un anno

di Redazione web

	La nave Guang Rong al porto di Livorno (foto Stick)
La nave Guang Rong al porto di Livorno (foto Stick)

L’incidente a Marina di Massa il 28 gennaio 2025 con il cargo che andò a sbattere contro il pontile. Il viaggio con i rimorchiatori verso il porto labronico è durato circa 12 ore

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LIVORNO. Si è conclusa positivamente questa mattina un'emergenza marittima che ha impegnato per quasi un anno istituzioni e operatori del settore. Alle 10.30 la motonave Guang Rong è infatti giunta in sicurezza nel porto di Livorno, al termine di circa 12 ore di navigazione a rimorchio, assistita dai rimorchiatori ''Comandante Contini'' e ''Pacini'' della ditta F.lli Neri e costantemente scortata da unità della Guardia Costiera.

Il viaggio verso Livorno

Il trasferimento è stato autorizzato dopo il completamento, nella giornata di ieri, di approfondite e rigorose verifiche tecniche effettuate a bordo dagli ispettori della Capitaneria di porto e dai tecnici del Registro Italiano Navale (Rina), con il supporto del 5° Nucleo Sub della Guardia Costiera di Genova. Accertate le condizioni di sicurezza e di galleggiabilità, il Capo del Compartimento Marittimo di Marina di Carrara ha rilasciato il nulla osta al rimorchio verso Livorno, anche in considerazione del peggioramento delle condizioni meteomarine previsto per oggi.

Che fine farà la nave?

Le operazioni di rimorchio sono iniziate alle 22.20 di ieri sera, sotto la costante vigilanza di Nave ''Visalli'' CP 422 e delle motovedette delle Capitanerie di porto di Livorno e Carrara, e si sono concluse senza criticità con l'ormeggio della nave alla banchina 76. Nei prossimi giorni la Guang Rong sarà trasferita in bacino, dove verranno effettuate le valutazioni tecniche per stabilire se procedere con eventuali riparazioni o con la demolizione dell'unità

L’incidente il 28 gennaio 2025

L'arrivo nel porto labronico segna la conclusione di una lunga e complessa vicenda iniziata la sera del 28 gennaio 2025, quando la motonave, carica di materiale lapideo, si incagliò davanti al pontile di Marina di Massa in condizioni meteo-marine particolarmente avverse. L'immediato intervento della Guardia Costiera, dei Vigili del Fuoco e dei soccorritori permise di trarre in salvo tutti i 12 membri dell'equipaggio, pochi minuti prima del crollo del pontile. Fin dalle prime ore successive all'incidente, la Guardia Costiera ha assunto il coordinamento delle operazioni, avviando un articolato dispositivo di messa in sicurezza, monitoraggio ambientale e tutela della navigazione, sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Livorno.

«Nessun danno all’ambiente marino»

Nei mesi successivi sono state portate a termine operazioni tecniche di grande complessità, tra cui la rimozione di tutte le sostanze potenzialmente inquinanti presenti a bordo - 72 tonnellate di gasolio, 8 tonnellate di oli lubrificanti e 30 tonnellate di acque oleose - oltre alla rimozione della maggior parte del carico. Il tutto è avvenuto senza danni all'ambiente marino, anche grazie a un monitoraggio costante, effettuato pure con il supporto dei satelliti europei Emsa. Prima della partenza inoltre, l’Arpat, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, «ha portato a termine le operazioni di campionamento ambientale del materiale presente a bordo della nave. Le analisi erano finalizzate a verificare che l'incidente non avesse determinato una variazione della qualità dei materiali costituenti il carico, destinati alla realizzazione della nuova diga di protezione del porto di Genova, attualmente in fase di costruzione», si spiega da Arpat. Che sottolinea: «Al momento i risultati delle analisi condotte sul materiale non hanno ravvisato criticità ambientali, confermando l'efficacia delle misure di prevenzione e controllo adottate». Ora Arpat farà nuovi campionamenti delle acque marine per verificare «eventuali interessamenti delle stesse a valle delle attività finalizzate al rigalleggiamento della nave». La Guang Rong, infatti, è stata alleggerita del carico e messa in condizione di galleggiare attraverso l'insufflazione dell'aria all'interno dello scafo. «Un doveroso grazie a tutte le istituzioni e ai soggetti pubblici e privati che hanno concorso alla positiva gestione di questa emergenza», ha dichiarato l'ammiraglio Giovanni Canu, direttore Marittimo della Toscana. «Il lavoro di squadra e l'approccio unitario e costruttivo sono stati la vera chiave di volta per risolvere un'emergenza complessa, garantendo sicurezza della navigazione, tutela ambientale e fruibilità del litorale».

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