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Livorno, in Comune la parodia stile Fantozzi: così il dirigente del personale diventa “mega galattico”. E spunta l’acquario dei dipendenti

di Juna Goti
Una scena di Fantozzi diventata celebre e l'acquario in Comune
Una scena di Fantozzi diventata celebre e l'acquario in Comune

L’ideatrice: «Una caricatura simpatica del potere, ormai è una tradizione». Lo scorso anno c’erano le barche del Palio e i 4 Mori rivisitati

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LIVORNO. Manca la sedia di pelle umana, ma l’acquario dei dipendenti c’è. In un corridoio al secondo piano di Palazzo Civico è spuntata un’installazione che ritrae il capo del personale e vicesegretario generale del Comune, Massimiliano Lami, in versione Direttore, anzi Dirigente, Megagalattico: il temibile Duca Conte Balabam di fantozziana memoria, con tanto di aureola, cravatta con i pesci e foto dei dipendenti che nuotano in una nicchia infiocchettata. Sotto la scritta: “I miei cari inferiori. Buone feste e...stay Ruoc!”.

Cos’è? Una goliardata. Di più: a quanto dicono è quasi una tradizione, con l’estro di una dipendente che ogni anno, con l’aiuto di un gruppo di colleghi, si trasforma in una nuova pensata. Questa volta pure con un cartonato a grandezza naturale. «Sì, ormai è una tradizione dell’ufficio personale, che è l’epifenomeno del clima sereno in cui si lavora nonostante i carichi», risponde Lami al Tirreno: «Abbiamo una dipendente in particolare che ha una spiccata vena artistica e ironica e che dedica il suo tempo libero a creare queste parodie. Quest’anno c’è un elemento in più: l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per assemblare l’acquario e il dirigente». L’anno scorso erano comparse le barche del Palio con i dipendenti-vogatori: accanto i Quattro Mori con Lami-Ferdiando e i funzionari a fare i Mori-schiavi.

«Riflette lo spirito goliardico labronico di cui da livornese vado fiero, sia per chi lo fa sia per chi lo riceve», dice Lami, che ha trovato l’installazione al rientro da una trasferta.

Chi è la dipendente dalla quale molto è partito? Si chiama Simona Cirinei, ha 59 anni, lavora in Comune dal ’98. Per 25 anni è stata educatrice nelle scuole dell’infanzia. Poi è approdata all’ufficio personale. «Questa cosa – racconta – è nata per fare squadra in un ambiente dove ero piovuta per ultima. E ha trovato terreno fertile. Una parodia simpatica del potere, dove c’è spirito di collaborazione e stima. Quattro anni fa sono partita con un profilo basso: un albero con il Re Sole e sotto i dipendenti con nomi buffi, i “cartellini”, gli “assuntini”, “miss bilancio”. Avevo un po’ di timore, invece l’iniziativa ha avuto successo. L’anno dopo abbiamo fatto il calendario dell’avvento». Poi i Mori e ora Fantozzi. Ai dipendenti ha inviato una e-mail, chi ha voluto aderire ha risposto con la foto e 2 euro per il materiale. «È nato tutto con spirito goliardico, voglia di fare squadra... ora mi fate venire l’ansia da prestazione per il prossimo anno...». Chissà cosa si inventeranno.

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