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Il lutto

Livorno e l'Elba piangono Mauro Dini: è stato il comandante d'armamento della Toremar

di Stefano Taglione
Mauro Dini insieme alla figlia Mirella
Mauro Dini insieme alla figlia Mirella

"Sua" la nave Capo Bianco, sulla quale ha a lungo navigato per l'allora compagnia pubblica. Il funerale sarà a Marina di Campo

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LIVORNO. Il suo nome è legato a doppio filo al Capo Bianco, lo storico traghetto in servizio per la Toremar dal 1971 al 1992. Era la “sua” nave, quella di cui è stato comandante per l’allora compagnia pubblica (ora privatizzata e acquistata da Moby) facendo per anni la spola fra Piombino e Portoferraio prima di trasferirsi definitivamente a Livorno, dove ha vissuto gran parte della sua vita, per ricoprire il ruolo di responsabile d’armamento della stessa compagnia.

È lutto in tutta la città (e all’Elba, di dov’era originario, essendo di Marina di Campo) per la scomparsa di Mauro Dini, “lupo di mare” di 90 anni e conosciutissimo nella località isolana, avendo abitato per un periodo anche a Portoferraio. Il comandante, che da tempo era in pensione, lascia la figlia Mirella, il genero Alexander e due amati nipoti, ai quali era legatissimo. Si è spento attorno alle 5 di mattina di venerdì 21 novembre nella clinica di San Rossore, a Pisa, dove era ricoverato da diversi giorni a causa di alcuni problemi di salute.

Nel marzo scorso, per festeggiare l’ambito traguardo dei 90 anni, aveva organizzato una bellissima festa nel suo appartamento labronico di via Calzabigi, dove abitava, invitando familiari, parenti più stretti e amici intimi. Una giornata di grande felicità, per lui, che ha ripercorso le tappe della sua vita. Appassionatissimo di sport, era un grande tifoso della Juventus, squadra di cui, potendo, non perdeva mai una partita in televisione. Ma la sua passione non si limitava solo al calcio: gli piacevano molto anche i motori, in particolare la Formula 1. Era un cuore ferrarista, Dini, oltre che bianconero per il pallone. Innumerevoli i messaggi di cordoglio scritti per ricordare l’ex marittimo, che prima dell’assunzione in Toremar aveva iniziato a lavorare viaggiando sui mercantili di mezzo mondo.

Fra le persone più vicine a lui negli ultimi anni la livornese Simona De Sica. «Per me era la mia casa. Era talmente intelligente e avanti – le sue parole – che con lui si poteva parlare di tutto, mi ha dato anche tantissimi consigli. È stato un amico, un vero amico». Dal 1991 al 1993, a Marina di Campo, è stato presidente del “Club del mare”, la realtà velica del paese. «Una vita legata al mare, sia professionalmente come comandante sulle navi che come appassionato velista – scrive l’associazione in suo ricordo, unendosi al dolore dei familiari –. Lo ricordiamo con affetto sempre presente al circolo come socio fino agli ultimi mesi a parlare di storie di mare. La comunità campese perde un grande uomo ammirato e benvoluto da tutti». Ieri mattina, alla clinica pisana di San Rossore, è stata allestita la camera ardente. Attorno all’ora di pranzo la salma è stata poi trasferita dall’impresa funebre Posini di Portoferraio all’obitorio dell’ospedale elbano, dove amici e conoscenti hanno potuto salutarlo per l’ultima volta. Il funerale si terrà alle 15 di sabato 22 novembre nella chiesa di San Gaetano, a Marina di Campo. È la sua chiesa: quella che ha sempre frequentato da devoto cattolico, dalla quale è partito guidando per anni e anni la processioni dedicate al patrono.

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