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Il caso

Livorno, cento manifesti contro i vaccini affissi sui muri in giro per la città

di Luca Balestri

	Uno dei manifesti
Uno dei manifesti

La vicesindaca: «Non possiamo entrare nel merito dei contenuti delle pubblicità». Il presidente dei pediatri: «Messaggio sbagliato, i rischi sono per chi non si vaccina»

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LIVORNO. «Non lo vaccini? Rischi una multa. Lo vaccini? Rischia la salute. Informati…Poi decidi». Scioccante la scritta contro i vaccini apparsa su diversi manifesti in tutta la città affissi in questi giorni.

Frasi correlate dall’immagine di un orsacchiotto di peluche che regge una siringa, con davanti un fazzoletto insanguinato. Da Piazza Benamozegh a Piazza Mazzini, da Via della Cinta esterna a Viale Alfieri, sono cento i manifesti rivolti ai più piccoli e ai loro genitori che tappezzano Livorno. Tra le affissioni ce ne sono alcune anche in via Passaponti, strada percorsa tutte le mattine da centinaia di famiglie, per andare nei moduli della scuola Micheli-Larmora.

La campagna contro i vaccini pediatrici è stata lanciata da Libertà Livorno che, come si legge sul suo sito online, «è un movimento di uomini e donne vivi e attivi, uniti dal comune obiettivo di combattere le discriminazioni e difendere la libertà in ogni ambito, a partire da quello sanitario». Nato in piena campagna vaccinale per il Covid, nel 2021, oggi il movimento si batte anche contro tutti gli altri vaccini.

I manifesti sono stati regolarmente affissi mercoledì scorso, e rimarranno negli spazi pubblici fino a sabato. Il messaggio è chiaro: meglio pagare una multa, che mettere in pericolo il bambino.

Contattata dal Tirreno, la vicesindaca con delega alla scuola Libera Camici spiega com’è possibile che questi cartelloni siano sparsi in tutta la città. «L’amministrazione non può entrare nel merito dei contenuti delle affissioni, salvo che non ci siano difformità rispetto alle leggi nazionali. Neanche su dove vengono affissi i cartelloni l’amministrazione può entrare nel merito», dice.

Dopo aver ricordato anche che nella fascia 0-6 anni per accedere all’asilo i bambini devono essere in regola con le vaccinazioni previste dall’Asl, la vicesindaca condanna il contenuto dei cartelloni: «Sono un attacco alla comunità scientifica, e mettono in discussione strumenti utili a contrastare malattie che grazie ai vaccini ci hanno consentito di vivere in serenità», dichiara.

Smonta la retorica antivaccinale anche Paolo Biasci, Presidente per la Toscana della Federazione italiana medici pediatri (Fimp). «Rischi per i bambini che fanno i vaccini non ce ne sono – spiega il pediatra – . I rischi sono per i bambini non vaccinati, che non hanno anticorpi, non hanno difese immunitarie, contro malattie temibili». È chiaro Biasci: «Ci si deve vaccinare, sia bambini che adulti, per avere una protezione verso le più gravi malattie infettive che possiamo contrarre – continua il medico –. Nelle regioni italiane c’è da sempre un calendario per le vaccinazioni, che viene aggiornato con le nuove evidenze scientifiche e le nuove necessità in base a quelle che sono».

I bambini dai sei mesi ai sei anni, come annualmente il Ministero della Salute ricorda alle regioni con una circolare, «essendo una fascia fragile, debbono essere vaccinati per l’influenza – illustra Biasci –. Quest’anno abbiamo cominciato a fare i vaccini pre stagione influenzale il sei ottobre. Fortunatamente in Italia abbiamo delle coperture vaccinali per i vari vaccini alte, anche se in certi casi vorremmo ulteriormente migliorare la copertura, cioè le percentuali di vaccinati rispetto alle singole età di riferimento – dichiara Biasci –. La Toscana è tra le regioni migliori per la copertura delle vaccinazioni. Nel 2024 è emerso che abbiamo superato il 97 per cento per la copertura del morbillo, che è uno dei riferimenti della salute pubblica». Il medico si appella ai genitori: «Il pediatra di famiglia è il referente fiduciario della famiglia, che risponde a tutte le domande dei genitori -dice-. Chi ha dubbi, incertezze e necessità si rivolga a noi».

Contattata dal Tirreno, Libertà Livorno non ha risposto alle domande.


 

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