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Livorno, inquinamento delle navi in porto. Ci siamo: centralina in via della Cinta esterna

di Stefano Taglione
Una nave in partenza dal porto
Una nave in partenza dal porto

Nell’incontro convocato il 12 novembre dal prefetto annunciato un sopralluogo per 14. Verrà utilizzata un dispositivo previsto per il monitoraggio della Darsena Europa

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LIVORNO. Una centralina per misurare l’inquinamento del porto in via della Cinta esterna, a ridosso delle navi. La raccolta firme di “Porto pulito”, che chiede di appurare l’impatto dei fumi delle imbarcazioni sulla nostra città, raccoglie un primo risultato grazie all’ultimo tavolo prefettizio: il 14 novembre il Comune, l’Arpat e la Regione effettueranno un sopralluogo nell’area non lontana dal centro per definire dove posizionare il dispositivo tecnologico, che sarà “preso in prestito” da quelli ubicati, per lo stesso scopo, nel cantiere per la realizzazione della Darsena Europa.

È quanto emerso nella mattinata del 12 novembre da un incontro convocato nel Palazzo del Governo dal prefetto Giancarlo Dionisi con i rappresentanti di Comune, Arpat, Autorità di sistema, Asl, capitaneria e associazione “Porto Pulito”, presente con un consigliere e il referente Luca Ribechini. «Siamo molto contenti della collaborazione mostrata dal prefetto, con cui ci incontriamo già per la seconda volta in un anno – le parole dell’attivista – e da lui riceviamo grande vicinanza. Si sta facendo carico delle criticità, siamo già molto soddisfatti».

“Porto Pulito” chiede che la nuova centralina venga inclusa nella rete regionale dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale, in modo da essere consultata in tempo reale e possa fornire continuamente i dati chiesti da tempo. «Ne riparleremo in un nuovo incontro – continua Ribechini – durante il quale verranno forniti ulteriori chiarimenti. Recentemente, proprio per dimostrare l’inquinamento, abbiamo pubblicato una foto dove si notano importanti emissioni di biossido di azoto visibili dallo spazio».

«In questa prospettiva – le parole di Dionisi – ringrazio il Comune e quanti stanno lavorando per immaginare l’installazione della centralina. Si tratta di una delle centraline comprese nel programma di monitoraggio ambientale legato ai lavori della Darsena Europa, la cui ricollocazione approvo anche nella mia qualità di commissario straordinario dell’opera. Desidero esprimere un sincero ringraziamento all’assessora Silvia Viviani e al Comune per la disponibilità, l’impegno e la sensibilità dimostrati, anche per aver sostenuto l’importante principio della comunicazione trasparente verso i cittadini, impegnandosi affinché i dati rilevati siano pubblicati e consultabili sul portale comunale. In questo modo la comunità potrà seguire in maniera diretta e consapevole l’andamento della qualità dell’aria nella zona portuale. Mi sono personalmente impegnato a interloquire con la Regione, non appena saranno definite le deleghe della nuova giunta, per sostenere la richiesta che il porto sia dotato di una delle tre centraline di monitoraggio ambientale che la Regione ha annunciato di voler rendere disponibili. Ritengo fondamentale che Livorno, con il suo porto, sia tra i territori prioritariamente attenzionati sotto il profilo ambientale. La prossima riunione del tavolo, che conto di convocare prima delle festività natalizie, sarà dedicata proprio a questo tema e vedrà, mi auguro, la partecipazione del presidente della Regione o dell’assessore delegato alle questioni ambientali e infrastrutturali, così da formulare una richiesta unitaria e incisiva da parte della città».

Nel corso dell’incontro «ho invitato l’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno settentrionale – prosegue il prefetto – ad accelerare, per quanto possibile, l’iter di elettrificazione delle banchine portuali. Pur comprendendo le difficoltà tecniche, economiche e procedimentali che tale processo comporta, ho sottolineato l’importanza di procedere con determinazione per rispondere pienamente alle prescrizioni normative, anche di matrice europea, che prevedono il progressivo adeguamento degli scali marittimi alle più moderne esigenze di sostenibilità ambientale. Infine, ho proposto di approfondire una soluzione innovativa di controllo delle emissioni che, in alternativa ai rilievi effettuati al camino, i quali richiedono l’autorizzazione dell’armatore, preveda l’impiego di droni equipaggiati con sensori miniaturizzati, capaci di operare rilevazioni aeree dell’inquinamento ambientale in modo autonomo, flessibile e tecnologicamente avanzato».

Il tema ambientale – e in particolare la qualità dell’aria nel nostro porto – «rappresenta una priorità di salute pubblica e di sostenibilità economica. Livorno deve essere un esempio di equilibrio tra sviluppo portuale e tutela ambientale, nel rispetto dei cittadini e del mare che la definisce», conclude Dionisi.

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