La tragedia
Morto da mesi in un canneto: lo trovano dei ragazzi durante un gioco. Cosa sappiamo della vittima
Collesalvetti: il cadavere è stato trovato da alcuni ragazzi mentre giocavano alla guerra simulata. Indagini dei carabinieri per scoprire l’identità. La sindaca Sara Paoli: «Grande dolore
LIVORNO. Era morto da mesi, in posizione fetale e su un giaciglio di fortuna. Forse stava dormendo il clochard trovato morto nella tarda serata di mercoledì scorso in un canneto di via delle Colombaie, vicino alla Conad di Collesalvetti, trovato cadavere da un gruppo di ragazzi che stavano giocando alla guerra simulata.
Era in mezzo alla vegetazione, alta in quel punto, non lontano da un gruppo di villette e dalla strada regionale 206 Pisana-livornese. Nessuno, probabilmente da prima dell’inverno, si era accorto del senzatetto che si era addormentato per sempre a poche decine di metri dalle case. Ancora senza nome e, in attesa dell’autopsia, è stato trasferito dal personale delle onoranze funebri della Svs all’istituto di medicina legale dell’Azienda ospedaliero-universitario pisana del Santa Chiara.
Cosa sappiamo
Dai resti i carabinieri sono riusciti a capire solo che è un uomo. Si presume che possa essere un clochard dalla grossa busta piena di vestiti che aveva accanto. Dormiva lì, probabilmente, visto che si era ricavato un giaciglio di fortuna al riparo dagli occhi indiscreti. Tanto che nessuno, per mesi, si era accorto della sua presenza. I militari della stazione di Collesalvetti, insieme ai colleghi del nucleo operativo e radiomobile, coadiuvati dal medico legale hanno già escluso l’ipotesi della morte violenta. Sarebbe forse morto nel sonno, a causa di un malore: difficile che un’auto possa averlo falciato sbalzandolo nel canneto. Più semplicemente, data la posizione fetale, potrebbe essere morto nel sonno o essersi accasciato dopo un malessere improvviso. Anche se la certezza, dato che i resti sono comprensibilmente in avanzato stato di decomposizione, arriverà solo dopo l’autopsia, già disposta dalla procura.
«Non è della zona»
In base ai primi accertamenti, in ogni caso, sembrerebbe che l’uomo non fosse della zona. Il Comune di Collesalvetti, infatti, non ha notizie di persone denunciate come scomparse. Né, fra l’altro, sapeva che quell’area era da lui utilizzata come riparo per la notte. «Presumiamo che questa persona abitasse altrove o fosse senza una fissa dimora – le parole della sindaca Sara Paoli, immediatamente avvertita dopo l’allarme al 112 dei ragazzi che stavano giocando alla guerra simulata – e non sappiamo se fosse solita frequentare sempre quella zona. È qualcosa di drammatico e allo stesso tempo sorprendente, dato che non avevamo notizie di senzatetto che abitassero lì. Voglio esprimere il mio dispiacere per quanto accaduto e ringraziare le forze dell’ordine che stanno conducendo le indagini per determinare le cause del decesso e stabilire l’identità dell’uomo, che non è stato ancora identificato. A noi, fra l’altro, non risultano denunce di scomparsa». Tramontata l’ipotesi, solo iniziale, che fosse un uomo di Parrana San Martino solito camminare lungo la 206, in situazioni anche molto pericolose. Si tratterebbe, infatti, di un senzatetto non abitualmente di stanza a Collesalvetti, quantomeno non conosciuto dagli inquirenti.
Le indagini
Dopo l’autopsia gli inquirenti sperano di riuscire, anche attraverso le analisi del Dna, di dare un nome alla vittima. Con sé non aveva documenti, né è stato finora riconosciuto da qualcuno. Il lavoro è solo all’inizio e per ora gli investigatori non sono neanche in grado di dare un’età al defunto, che comunque non sarebbe giovane. Gli abitanti della zona, nel corso dell’inverno, non si erano mai accorti di niente e sono rimasti sorpresi dal drammatico ritrovamento. Adesso, a Collesalvetti, tutti sono in ansia di capire chi fosse. Anche perché, da mesi, nessuno lo avrebbe cercato.