La Bce taglia i tassi di 25 punti base: «Prospettive di crescita deteriorate dai dazi»
La Banca centrale europea ha deciso di ridurre ulteriormente il costo del denaro. Il tasso sui depositi scende al 2,25%
Nuovo taglio dei tassi di interessa da parte della Bce oggi, giovedì 27 aprile. Come anticipato dai mercati, non si ferma il percorso di normalizzazione della politica economica della Bce che dopo quello varato lo scorso 6 marzo ha deciso nella riunione del Consiglio direttivo che si è appena conclusa di tagliare i tassi di interesse di altri 25 punti base. Con l'intervento odierno il tasso sui depositi, quello di riferimento, passa dal 2,50% al 2,25%. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali invece cala dal 2,65% al 2,40% e quello sui prestiti marginali dal 2,90% al 2,65%.
La decisione del Consiglio direttivo - si legge nella nota conclusiva - «scaturisce dalla valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell'inflazione di fondo e dell'intensità della trasmissione della politica monetaria». L'Eurotower sottolinea come «il processo disinflazionistico è ben avviato. L'andamento dell'inflazione ha continuato a rispecchiare le attese dei nostri esperti; a marzo sono diminuite sia l'inflazione complessiva sia quella di fondo».
«Le misure dell'inflazione di fondo - continua la nota - suggeriscono perlopiù che l'inflazione si attesterà stabilmente intorno all'obiettivo del 2% a medio termine perseguito dal Consiglio direttivo». Il Consiglio direttivo spiega come «soprattutto nelle attuali condizioni caratterizzate da eccezionale incertezza, l'orientamento di politica monetaria adeguato sarà definito seguendo un approccio guidato dai dati, in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione». In particolare - si ribadisce - le decisioni sui tassi di interesse «saranno basate sulla valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell'inflazione di fondo e dell'intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi».