Livorno, i crocieristi sono in crescita del 26%: «Ma solo 50mila sono scesi in città»
L’analisi della società di ricerca “Risposte Turismo”: «Trattenere più passeggeri». E intanto nel 2025 il porto di Livorno punta a raggiungere quota 850mila arrivi
LIVORNO. Il porto di Livorno resta la principale porta via mare della Toscana e il 2025 potrebbe essere l’anno in cui lo scalo labronico addirittura supererà i numeri raggiunti prima della pandemia. Ma per “Risposte Turismo”, che ha condotto uno studio per conto dell’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno settentrionale, i flussi di traffico sono in aumento, è vero. Peccato, però, che ad oggi si riesca a trattenere soltanto l’8 per cento dei passeggeri in arrivo al porto a bordo delle navi da crociera. In pratica – evidenzia “Risposte Turismo” – nel 2023 sono scesi appena 50mila crocieristi su un totale di 636mila che hanno quindi osservato lo skyline dalla città restando a bordo dell’imbarcazione.
I dati
Se nel 2023 il porto di Livorno si è classificato al settimo posto tra i porti crocieristici italiani, con una movimentazione complessiva, come detto, di 636mila passeggeri, per il 2024 punta a crescere di un ulteriore 26%, con un totale di 376 cruise call e 800mila croceristi. Nel 2025, poi, si stima che lo scalo portuale arriverà a movimentare 850mila crocieristi, scavalcando così nella classifica porti competitor come quelli di La Spezia e Savona. «Il lavoro di ricerca confezionato dalla società di ricerca fondata nel 2001 da Francesco di Cesare si compone di una pluralità di fronti di analisi funzionali a comprendere se (e come) sia possibile arrivare a trattenere per il futuro fino al 15 per cento del totale dei crocieristi in arrivo, con un raddoppio sui numeri attuali – sottolinea l’Authority – . Un obiettivo fattibile, secondo “Risposte Turismo”, ma allo stesso tempo ambizioso, anche perché Livorno vede una forte concorrenza di alte città, come Firenze e Pisa.
Gli impatti economici
“Risposte Turismo” stima che gli oltre 636mila crocieristi del 2023 abbiano speso 40,6 milioni di euro, con un impatto economico diretto complessivo stimato in città di 7,8 milioni di euro. E mettendo insieme le tre direttrici di spesa (crocieristi, equipaggio e costi per le compagnie), “Risposte Turismo” arriva a stimare che le ricadute economiche dirette nel territorio di Livorno siano arrivate nel 2023 a quasi 53 milioni di euro. Tenendo conto del valore trattenuto in città (che include integralmente la spesa a terra dell’equipaggio e delle compagnie, e, parzialmente, quella dei passeggeri), si tratta di 20 milioni di euro annuali, circa 69mila euro medi di spesa diretta per ogni singola nave accolta a Livorno.
Tenuto presente il vettore di spesa iniziale di 53 milioni di euro, la società di consulenza arriva infine a stimare in oltre 90 milioni di euro il contributo totale generato a livello nazionale nel 2023 dalle spese riconducibili all’attività crocieristica. «La crescita che il porto di Livorno ha conosciuto a partire dagli anni 2000 non è soltanto il frutto dell’espansione generale del fenomeno crocieristico, ma anche della sua gestione e dell’ottimo tempismo di realizzazione di alcuni investimenti che si sono rivelati fondamentali per lo sviluppo e l’affermazione del porto stesso, così come del suo traffico», spiega Francesco di Cesare, rimarcando come per il prossimo futuro il porto preveda di apportare delle modifiche importanti al suo layout, andando a creare un’area appositamente dedicata alle crociere e i crocieristi, e contribuendo così a spingere le compagnie di navigazione che ancora oggi non scalano Livorno ad includere il porto nei propri itinerari. «Se da una parte è vero che il porto di Livorno, per restare competitivo, ha bisogno degli investimenti e miglioramenti già in programma – prosegue di Cesare – dall’altra è anche vero che resta la principale porta della Toscana via mare: un vantaggio da continuare a sfruttare perché Livorno possa intercettare una maggior quota di crocieristi in città».
Verso il futuro
Infine “Risposte Turismo” arriva a indicare come l’impatto economico direttamente imputabile a Livorno possa salire, in tre anni, ad oltre 30 milioni di euro, con un ipotizzato incremento del 50 per cento sui valori del 2023. «Si tratta di un dato a cui la società di analisi arriva in considerazione del maggiore traffico crocieristico previsto (quantificabile nel 2026 in 850mila movimenti passeggeri e 390 toccate) – spiega l’Authority – e ipotizzando un maggiore impatto locale generato dai cambiamenti per ognuna delle variabili prese a riferimento.
Per Luciano Guerrieri, presidente dell’Authority, lo scalo portuale labronico è un polmone occupazionale ed economico di grandissimo valore che nel settore crocieristico ha ampi margini di sviluppo. «Dopo la battuta d’arresto durante il periodo pandemico, il porto di Livorno è cresciuto costantemente negli ultimi anni e oggi ha di fronte a sé ampie possibilità di crescita, in linea con le previsioni che per il prossimo triennio certificano a livello mondiale un incremento esponenziale del numero complessivo dei crocieristi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA