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L’intervista

Porto di Livorno, si muove anche Salvetti: «In Tdt priorità ai container»

di Stefano Taglione
Porto di Livorno, si muove anche Salvetti: «In Tdt priorità ai container»

Il sindaco: «Garantiscono lavoro, voglio incontrare Grimaldi»

23 giugno 2024
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LIVORNO. «Qualsiasi operazione e qualsiasi scelta che interessa il porto di Livorno deve partire dall’elemento basilare per il futuro della città: quello del mantenimento dei livelli occupazionali e della qualità del lavoro. Da questo punto di vista sappiamo tutti che il traffico dei container è quello che dà più garanzie e prospettive, oltre che di ritorno economico. Negli ultimi cinque anni l’armonia tra gli operatori è indubbiamente cresciuta. Soprattutto perché prima tutti puntavano ad acquisire nuovi traffici e non a sottrarne ai vicini di terminal. Occorre che si continui su questa strada per evitare che il “fronte del porto” si rianimi. Non converrebbe a nessuno e soprattutto non converrebbe alla città. Avevo già messo in programma un incontro col gruppo Grimaldi e in settimana cercherò di definirlo».

A parlare – dopo i timori di una parte degli operatori del porto, degli industriali e delle associazioni di categoria, che nella concessione affidata a Terminal Darsena Toscana (acquisiti da Grimaldi) prenda campo il traffico dei ro-ro (le merci rotabili, quelle che arrivano sui camion ndr) a discapito dei container – è il sindaco Luca Salvetti. Il primo cittadino labronico, che come il presidente dell’Autorità di sistema portuale Luciano Guerrieri confida in una soluzione pacifica e rapida fra i vari soggetti che lavorano nello scalo, porterà ben presto sul tavolo di Grimaldi le istanze del territorio, ovvero «la necessità e il mantenimento dei posti di lavoro». Una paura, quella condivisa anche da Confindustria, motivata dal fatto che il traffico dei rotabili, di cui Grimaldi è leader nel Mediterraneo e non solo, rispetto a quello dei container occupa per sua natura molte meno persone. C’è un indotto lavorativo assai inferiore, dal momento che il mezzo (un camion guidato da una persona) sbarca dal garage del traghetto e saluta il porto, mentre per i contenitore c’è un lungo lavoro di carico e scarico dalla nave che interessa migliaia di addetti. I ro-ro, inoltre, sbarcano in altri terminal – come quelli della Cilp – e il timore della stessa Compagnia è che Grimaldi possa danneggiarne gli affari, attraendo parte della clientela (c’è già il caso di un armatore norvegese ndr).

Sindaco, l’obiettivo dell’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno settentrionale (e anche il suo) resta quindi quello di mantenere il traffico dei container come prioritario.

«Il terminal Tdt ha una vocazione: il traffico dei container. E va confermata. Certo è giusto che una realtà cosi guardi a integrare anche altre tipologie di traffico, ma il “core business” deve rimanere quello dei contenitori, per i quali c’è un margine di crescita di quasi 500mila Teu. Il porto, con tutti i suoi attori, crede in questa prospettiva ed è per questo che sono state messe in campo tutte le operazioni infrastrutturali come la Darsena Europa, il microtunnel, la resecazione del canale industriale e i collegamenti ferroviari idonei a raggiungere meglio e più in fretta i corridoi logistici che ci portano verso il Nord Italia e il Centro Europa».

A questo proposito il presidente Guerrieri ha chiesto a Terminal Darsena Toscana il nuovo piano di impresa.

«Fa bene il presidente a chiedere un’analisi del piano di impresa del gruppo Grimaldi. Anche io, dopo questa intensa campagna elettorale, avevo messo in programma un incontro con i nuovi soci del più importante terminal del porto livornese, Tdt. Dobbiamo essere contenti che il porto mantenga la sua caratteristica storica di scalo “multipourpuse” e dobbiamo sperare che il traffico ro-ro continui a crescere e si consolidi. Allo stesso tempo, però, non possiamo assolutamente accettare che il traffico dei contenitori finisca per giocare un ruolo di secondo piano».

Che cosa chiederà al gruppo Grimaldi?

«Preciso che la richiesta d’incontro l’avevo in mente già da tempo, ma nell’ultimo periodo naturalmente non ho dato seguito alla questione perché ero impegnato a capire quale fosse il mio futuro. Un sindaco, a mio modo di vedere, ha il dovere di portare sul tavolo degli imprenditori le necessità del territorio, come le garanzie del lavoro in senso generale e una condivisione sulle strategie utili allo sviluppo della città. Lo ripeto: l’aspetto fondamentale è il mantenimento dei posti di lavoro».

Cosa si aspetta quindi da quest’incontro?

«Penso che sarà un incontro positivo: Grimaldi è un gruppo imprenditoriale importantissimo e il suo arrivo a Livorno deve essere visto solo positivamente, come un’opportunità. È giusto, tuttavia, che anche la multinazionale condivida delle visioni sulla città da cui noi non possiamo prescindere».

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