Il Tirreno

Pontedera

La tragedia

Morta a 3 anni a Santa Croce, parla la mamma di Diarra: «La sua ultima richiesta prima dell’incendio nella casa degli amichetti»

di Sabrina Chiellini

	L'appartamento distrutto dalle fiamme (foto Silvi) e la piccola Diarra, morta a 3 anni
L'appartamento distrutto dalle fiamme (foto Silvi) e la piccola Diarra, morta a 3 anni

La donna piange la sua piccola che avrebbe compiuto 4 anni fra pochi mesi. La bambina era ospite di un’altra famiglia senegalese quando è scoppiato il rogo. Le comunità hanno dichiarato il lutto

26 agosto 2024
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PONTEDERA. La piccola Diarra avrebbe compiuto 4 anni tra pochi mesi. Aveva i capelli neri, le treccine annodate e le perline colorate. La mamma Mareme, che vive a Pontedera, il giorno lavora sulle spiagge della Versilia, fa le treccine. Nei giorni scorsi aveva accompagnato la figlia a casa di un’altra famiglia senegalese, a Santa Croce sull’Arno. Gli altri tre figli di Mareme, ora distrutta dal dolore, avuti dal padre di Diarra sono in Senegal. La bimba, si racconta, andava volentieri a giocare con gli amichetti, li conosceva da sempre, si sentiva in famiglia. Pare di vederla, mentre gioca sorridente, nella casa di via Turi, nel centro storico della cittadina, dove in una domenica di fine agosto ha perso la vita. In una di queste stanze Diarra è morta mentre dormiva, a causa delle esalazioni dell’incendio, scaturito da un vecchio forno a microonde della cucina o da una presa dell’impianto elettrico, al secondo piano di un palazzo che si sviluppa su quattro piani. Ancora Mareme, che avuto l’ultimo figlio appena quattro mesi fa, stenta a credere che la sua piccola non ci sia più. La donna piange, scuote la testa in segno di disperazione, mentre il compagno Boubou Dioume, cerca di farle coraggio.
Lo strazio in famiglia dopo la tragedia
Nell’appartamento di Pontedera, nel quartiere della stazione, dove la donna abita, ci sono altri senegalesi. «Sono qui per le condoglianze», dice il compagno. C’è un grande rispetto per il dolore della mamma. Nessuno se la sente di dire qualcosa dell’incendio costato la vita alla piccina. «Lo farà la mamma quando arriva» dice una donna della famiglia. Pochi minuti dopo ecco Mareme, davanti a casa, alla stazione ferroviaria. Il passo stanco, la testa coperta da un velo nero. È il compagno a raccontare il dramma di queste ore mentre la donna annuisce. «È un grande dolore, non me la sento di parlare». Poi insieme parlano del rogo. «La bambina era a giocare a casa degli amici – spiega il compagno di Mareme – sabato siamo andati a prenderla, lei si divertiva, ci ha chiesto di restare un giorno in più. Domenica mattina (25 agosto, nda), dopo l’incendio, siamo subito andati a vedere cosa era successo. Ma è stato tutto inutile. Questo è successo».

Le indagini

Intanto le indagini dei carabinieri vanno avanti. Ieri sono stati sentiti di nuovo gli abitanti del palazzo interessato dall’incendio. A cominciare dalla donna, che i senegalesi chiamano “nonna” ma non è nonna biologica della vittima, che per prima ha dato l’allarme. Domani dovrebbe svolgersi l’autopsia sulla salma della bimba. «Il 28 ci sarà l’autopsia», conferma l’uomo. Al momento non sembra che ci siano indagati. Nell’alloggio dell’incendio abitano marito, moglie e tre bambini, oltre alla madre dell’uomo, la prima a dare l’allarme, domenica alle 12,15. La coppia probabilmente non era in casa quando è scoppiato l’incendio e Diarra è stata trovata priva di sensi dai vigili del fuoco entrati nella cameretta invasa dal fumo. I locali sovrastanti e sottostanti l’appartamento attraversato dalle fiamme restano inagibili fino a che non saranno fatte le verifiche tecniche che ne garantiscano la totale sicurezza. Una parte dell’immobile è sotto sequestro. Il Comune sta lavorando, in vista della notifica di ulteriori atti amministrativi, per rintracciare gli abitanti e i proprietari degli appartamenti e per capire esattamente i vari titoli di presenza nell’immobile. Le comunità senegalesi di Pontedera e Santa Croce sono in lutto. I due Comuni hanno espresso il proprio cordoglio ai familiari della bambina. «È un lutto che colpisce un’intera comunità – ha detto la vicesindaca Carla Cocilova – metteremo in campo tutti gli strumenti per offrire aiuto ai parenti, garantiremo tutto il sostegno possibile».


 

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