Il Tirreno

Livorno

Protestano i cittadini

«La piscina di Livorno resti per tutti». Raccolta firme per la Camalich

di Stefano Taglione
Una gara nella vasca da 50 metri della piscina Camalich di via Allende (foto d’archivio)
Una gara nella vasca da 50 metri della piscina Camalich di via Allende (foto d’archivio)

Il progetto del futuro centro federale spaventa i nuotatori. Secondo Franceschi, tuttavia, si tratta di «una paura infondata»

10 giugno 2023
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LIVORNO.  Un progetto che spaventa una parte dei clienti. È quello che potrebbe interessare la piscina Camalich di via Allende, scelta per diventare dopo Torino, Napoli e Verona centro federale italiano del nuoto quando verrà sancito l’accordo fra il Comune e la Fin. La paura degli amatori, infondata secondo i gestori della struttura, è che nel momento in cui verrà stipulata quest’intesa il nuoto libero e i corsi per i bambini vengano penalizzati a favore dell’attività agonistica, un vanto per Livorno che nel mondo ha raggiunto prestigiosissimi traguardi, dove allo stesso tempo però ci sono anche molte persone che frequentano le vasche da 25 e 50 metri.

La raccolta firme

Per questo, nei giorni scorsi, un’assidua frequentatrice della Camalich ha deciso di avviare una raccolta firme che ha già ricevuto diverse adesioni. «I cittadini – spiega Nicola, uno dei nuotatori amatoriali che si è detto d’accordo con la sottoscrizione – con le loro tasse hanno permesso la costruzione, la ristrutturazione e la manutenzione della piscina e non vogliono che questa venga regalata al Coni. Ci sono mamme e bambini che rischiano di non avere più uno spazio comunale a disposizione e nel frattempo abbiamo visto che la manutenzione scarseggia (Nicola fa riferimento al crollo di un solaio, avvenuto un mese fa, che ha sfiorato un bambino di cinque anni che si stava facendo la doccia ndr). Può uno spazio pubblico diventare un centro federale? A noi cittadini chi ci rimborsa di anni di soldi versati nelle casse del Comune?», si chiede. Secondo Nicola, inoltre, «i gestori della piscina non trattano bene noi che pratichiamo il nuoto libero», visto che «non si possono fare gli abbonamenti annuali».

Il progetto

Il progetto che fa paura ad alcuni dei nuotatori è quello appunto del centro federale, che però nelle intenzioni di Comune e Federazione italiana nuoto non sarebbe teoricamente penalizzante per l’attività amatoriale. L’accordo, che dovrà essere formalizzato con vero e proprio contratto, prevede una cogestione amministrazione-Fin della struttura, con spazi chiaramente riservati anche all’agonismo, «come comunque accade già ora», spiega il presidente di Livorno Aquatics, il gestore, Stefano Franceschi. I frequentatori della piscina, insomma, temono che con il centro federale si assottiglino gli spazi per il nuoto libero a favore degli agonisti, che in città non sono pochi.

«Paura infondata»

Secondo Franceschi, tuttavia, si tratta di «una paura infondata». «Voglio tranquillizzare tutti – spiega il presidente di Livorno Aquatics – e dire che senza le attività sociali come il nuoto libero e i corsi una piscina non potrebbe neanche rimanere aperta, perché i costi sarebbero insostenibili. Il nostro “core business” rimarrà quello. È la stessa federazione che lo vuole. Anzi: incrementeremo sempre di più i corsi per i bambini, dato che l’obiettivo è attrarre sempre più persone in questo bellissimo sport e perché no, in futuro, avere anche qualche campione». Di fatto, centro federale o no, secondo il gestore «non cambierà assolutamente nulla. Semmai aumenteranno le fasce del nuoto libero e i corsi, dato che gli agonisti già si allenano alla Camalich». E quando questo accade «l’attività sociale non viene mai interrotta, neanche quando ci sono i raduni nazionali».

«Costi molto alti»

Franceschi è decisamente a favore di una gestione mista amministrazione-Federazione italiana nuoto, visto che sarebbero due diversi enti a dividersi i costi per raggiungere entrambi un obiettivo comune: «Io spero che il centro federale venga realizzato – prosegue – e sarebbe una grande notizia per tutti, per gli agonisti e per i livornesi. Dobbiamo pensare anche alle bollette: gas, luce e acqua, quest’ultima riscaldata a 27 gradi stabilmente, costano qualcosa come due milioni di euro l’anno. Sono spese altissimi e se c’è una compartecipazione ben venga. Le persone che pagano gli abbonamenti le ringraziamo tantissimo, perché contribuiscono alla causa e ci danno una grande mano, però da sole non bastano: l’alto costo dell’energia e i rialzi degli ultimi tempi metterebbero in ginocchio chiunque e purtroppo il prezzo pagato dai cittadini non basta. Serve di più e un centro federale aiuterebbe moltissimo la gestione della Camalich. Io spero che Comune e Fin trovino un accordo il prima possibile.

Benefici per gli hotel

Il centro federale, secondo Franceschi, porterà benefici anche per le strutture ricettive livornesi: «Se riuscissimo a portare in città un raduno agonistico – conclude – ne beneficerebbero tutti, gli albergatori in primis perché gli atleti dormirebbero e mangerebbero qui. Sarebbe bellissimo, ad esempio, se venisse la pallanuoto».

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