Il Tirreno

Livorno

L’inchiesta

Bancarotta fraudolenta: cinque arresti della finanza. Perquisizioni a Livorno


	Un militare della guardia di finanza (foto d'archivio)
Un militare della guardia di finanza (foto d'archivio)

L’attività investigativa parte dalle fiamme gialle di Firenze con perquisizioni anche nella nostra provincia, a Lucca e a Pisa

27 settembre 2023
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LIVORNO. Ventidue persone indagate, insieme ad altrettante società. Un arresto in carcere e quattro persone ai domiciliari. Sono i numeri di un’operazione della guardia di finanza di Firenze – con attività investigative e perquisizioni anche nelle province di Livorno, Milano, Reggio Calabria, Lucca, Pisa, Pordenone, Roma e Frosinone – nei confronti di persone che si sono rese responsabili, secondo le fiamme gialle, dei reati di bancarotta fraudolenta e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

«L’articolata indagine svolta dal secondo nucleo operativo metropolitano del capoluogo toscano – spiegano dal corpo – ha permesso di acclarare un collaudato e pluriennale sistema delinquenziale, gestito da una famiglia toscana. Dalle attività info-investigative è stato possibile rilevare come i principali indagati, attraverso prestanome e con la collaborazione di consulenti che esercitavano abusivamente la professione di commercialisti rilevavano, intestandole fittiziamente a “teste di legno”, società gravate da consistenti debiti sia commerciali che erariali, permettendo così ai reali proprietari di evitare conseguenze civili e penali e di sottrarsi al pagamento delle imposte. Infatti, in alcuni casi, le società restavano inattive e venivano svuotate dei propri asset principali, in altri continuavano ad operare gestite dai vecchi proprietari e in altri ancora venivano utilizzate solo per emettere fatture e far circolare denaro tra le varie società di “famiglia”».

Contestualmente agli arresti «è stato eseguito – proseguono i militari – il sequestro finalizzato alla confisca diretta di tre immobili nel comune di Reggio Calabria del valore di 750.000 euro, nonché il sequestro preventivo pari a 106.651 euro nei confronti di tre persone per sottrazione fraudolenta al pagamento delle

imposte, bancarotta fraudolenta e cagionamento doloso del dissesto».

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