Il Tirreno

Nella storia

Capolavoro Sinner, così Jannik a Wimbledon ha «usato la sconfitta» per diventare leggenda

di Alberto Zanello

	Jannik Sinner
Jannik Sinner

Più solido, più determinato, semplicemente più forte sui prati londinesi. Il tennista altoatesino in un colpo solo ha così “vendicato” il ko al Roland Garros

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WIMBLEDON. L'uomo arrivato dalle montagne attorno a San Candido ha scalato una vetta mai toccata da nessun italiano prima di lui. Jannik Sinner è il nuovo re di Wimbledon, il tempio del tennis, primo azzurro nella storia a riuscirci dopo aver detronizzato il suo grande rivale Carlos Alcaraz, nel pomeriggio di domenica 13 luglio, che arrivava da due trionfi di fila ai Championships e che si è arreso in quattro set al cospetto del numero uno al mondo.

Solido e determinato

Più solido, più determinato, semplicemente più forte sui prati londinesi. Il tennista altoatesino in un colpo solo ha così “vendicato” la sconfitta subita nell'amara finale del Roland Garros e iscritto il proprio nome nell'albo d'oro dell'All England Lawn Tennis and Croquet Club. «Quando si è giovani è il sogno dei sogni, io sto vivendo il mio sogno ed è bellissimo – ha raccontato a caldo l'azzurro, che rinforza così il primato nel ranking Atp, rivolgendosi poi allo spagnolo - È stato un torneo incredibile, grazie per il giocatore che sei. È così difficile affrontarti, abbiamo un bellissimo rapporto sul campo e fuori dal campo». Jannik si è imposto in rimonta, in poco più di tre ore, con il punteggio di 4-6, 6-4, 6-4, 6-4, sovvertendo il pronostico che lo vedeva sfavorito. Dopo un primo set sottotono è stato più preciso al servizio, più aggressivo in risposta, più dominante negli scambi da fondo prolungati. Una risalita figlia di una cocente delusione. «A Parigi la sconfitta è stata durissima, però alla fine non importa come vinci o come perdi – ha ammesso -. Soprattutto nei tornei importanti devi capire cosa non ha funzionato e lavorare su questo. Usare la sconfitta e continuare a lavorare è uno dei motivi per cui sono qui con questo trofeo».

Addio fantasmi

I fantasmi della Ville Lumiere sono definitivamente scacciati, il quarto Slam in bacheca – dopo gli Us Open e i due Australian Open – brilla tra le braccia di Sinner in una giornata storica per lo sport italiano. Dopo le schermaglie iniziali, utili per rompere il ghiaccio, Sinner inizia a scalfire le certezze di Alcaraz a partire dal quinto gioco, il primo realmente combattuto. Lo spagnolo è impreciso con la prima di servizio, l'azzurro ne approfitta in risposta per mettere pressione e alla prima palla-break utile si porta sul 3-2. Il numero uno al mondo consolida il break risolvendo un game complesso con una palla corta – la prima della partita – e un ace. Nell'ottavo gioco i ruoli si invertono: il murciano vince uno scambio muscolare, l'altoatesino fatica improvvisamente con la prima e dopo un errore di rovescio incassa il contro-break (4-4) che riporta il set in equilibrio. Alcaraz ritrova fiducia nel servizio e rimette la testa avanti (5-4), nel gioco successivo Sinner si ritrova ancora una volta spalle al muro, dopo una splendida palla corta dello spagnolo: riemerge una prima volta con una seconda forzata ai 175 km orari, non la seconda complice un sanguinoso doppio fallo che spiana la strada al secondo set point, questa volta sfruttato dal numero due al mondo (6-4). L'azzurro reagisce nel miglior modo possibile al doppio break incassato partendo fortissimo nel game d'apertura del secondo set, volando sul 40-0 al cospetto di un Alcaraz distratto. Il murciano annulla due palle break, la prima grazie al servizio, la seconda con una palla corta che sorprende l'azzurro, ma non la terza, commettendo un errore con il dritto. Nel gioco successivo Jannik fatica ancora a tenere il servizio, memore degli ultimi complicati turni di battuta, concede un'altra palla per l'immediato contro-break ma proprio nel momento del bisogno ritrova la prima e allunga sul 2-0. Nel terzo game Sinner si porta avanti 30-0 ma Carlos non si scompone e con due vincenti rimette le cose a posto restando evitando la fuga del suo avversario. Il gioco successivo è di nuovo all'insegna dell'equilibrio, l'azzurro solo alla terza opportunità sale 3-1 difendendo con le unghie e con i denti il break di vantaggio. La tensione aumenta con il passare dei minuti, nel settimo gioco Alcaraz va sul 40-0 ma poi ha un passaggio a vuoto e dopo due doppi falli consecutivi concede una palla break che Sinner non capitalizza con una risposta a rete di rovescio. A quel punto lo spagnolo piazza un ace e poi chiude un game complicatissimo con un altro servizio vincente (4-3). Nel turno di battuta successivo Sinner respira, mette all'angolo Alcaraz e chiude il game a zero in un amen (5-3) ritrovando il feeling di inizio partita. Lo spagnolo resta aggrappato al set, ma nel decimo gioco l'azzurro infila tre colpi da urlo (in particolare un dritto vincente lungolinea) e al primo set point pareggia 1-1 il conto.Alcaraz accusa il momento difficile, non a caso va sotto 40-15 nel game d'apertura del terzo parziale commettendo anche due doppi falli. Sinner però non sfrutta in particolare la seconda palla break e alla fine lo spagnolo riesce in qualche modo a tenere il servizio.

Affondo vincente

L'azzurro con il passare dei minuti trova profondità ed efficacia del suo gioco e sale di tono, piazzando infatti il primo ace della finale nel secondo gioco (1-1). Rispetto al set precedente i game scorrono veloci, come se i due duellanti immaginassero già l'epilogo al tie-break. Solo nel sesto gioco la contesa prosegue ai vantaggi, perché Jannik dopo un magnifico tweener sbaglia lo smash. Ma al servizio l'azzurro non trema (3-3), così come il suo rivale. La svolta arriva tra l'ottavo e il nono game: sul 30 pari Sinner infila due ace di fila, il primo sulla seconda di servizio, togliendosi dai guai; poi sul turno di battuta del rivale è micidiale in risposta e si procura una palla break, che concretizza con una agevole volèe dopo un'altra bella risposta. Al momento di servire per il set il numero uno al mondo non sbaglia (6-4), tra smash e servizi vincenti, con percentuali in netto miglioramento rispetto al 55% di prime servite a inizio match. Alcaraz inizia a dare qualche segno di cedimento e si sfoga con il suo angolo, ma porta comunque a casa il game di apertura (1-0). L'inerzia della finale però è cambiata, Sinner sovrasta lo spagnolo negli scambi da fondo ed è più preciso e letale nei turni di battuta, oltre ad essere particolarmente aggressivo in risposta. Il break infatti arriva presto, nel terzo gioco, alla prima occasione utile, con un rovescio lungolinea su cui il murciano può fare ben poco. L'azzurro consolida il break lasciando Alcaraz a zero (3-1) in un game dominato in lungo e in largo. Alcaraz reagisce e non cede venendo a capo da una situazione difficile da 40-0 a 40 pari nel turno di battuta, ma Sinner sembra comunque avere in mano il controllo del match. E quando il game è in equilibrio ci pensa un nastro fortunato ad aiutare l'altoatesino regalandogli il punto del 4-2. Con le ultime energie nel serbatoio Alcaraz resta attaccato alla partita (4-3) e nel gioco successivo si procura addirittura due palle break, ma Sinner forza la seconda e si salva, trovando poi il ritmo giusto da fondo. Ai vantaggi il numero uno al mondo completa l'opera con quattro punti di fila che gli valgono un preziosissimo 5-3. A quel punto il giocatore altoatesino non si guarda più indietro: si guadagna tre match point, come a Parigi, ma questa volta l'epilogo è diverso. Il Centrale di Wimbledon si tinge d'azzurro, Alcaraz si inchina al nuovo re dei Championships.

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