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Nuovi sconti su Imu e Tari: come funzionano le agevolazioni e chi ne ha diritto – Le tre fasce

di Redazione web

	Nuovi sconti su Imu e Tari
Nuovi sconti su Imu e Tari

Il disegno di legge porta la firma del deputato Pd eletto all’estero, Toni Ricciardi, che ha sottolineato: «Non è una misura risolutiva, ma un passo importante»

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Buone notizie per i cittadini italiani residenti all’estero: la Camera ha approvato all’unanimità un disegno di legge che introduce l’esenzione dal pagamento dell’Imu per i connazionali iscritti all’Aire. Il provvedimento, che ora passa al Senato per l’approvazione definitiva, dovrebbe entrare in vigore nel 2026.

Come funzionano le agevolazioni

Il testo prevede tre fasce di riduzione basate sulla rendita catastale:

  • fino a 200 euro, l’Imu sarà completamente azzerata;
  • tra 201 e 300 euro, l’imposta sarà ridotta del 40%;
  • tra 301 e 500 euro, la riduzione sarà del 67%.

Accanto a queste misure, Tari e tariffa rifiuti saranno dimezzate, con la possibilità per i Comuni di mantenere una riduzione fino ai due terzi.

I requisiti per l’esenzione

L’agevolazione riguarda l’unità immobiliare ad uso abitativo, con relative pertinenze, posseduta dal cittadino residente all’estero e iscritta all’Aire. La condizione è che l’immobile non sia affittato né dato in comodato e che si trovi nel Comune corrispondente all’iscrizione Aire. L’esenzione si applica esclusivamente ai Comuni con meno di 5mila abitanti.

Le parole del promotore

Il disegno di legge porta la firma del deputato Pd eletto all’estero, Toni Ricciardi, che ha sottolineato: «Non è una misura risolutiva, ma un passo importante. Avremmo voluto estenderla a tutti i Comuni, ma l’impatto economico sarebbe stato troppo elevato. Con questa norma interveniamo sul 70% dei Comuni, quelli da cui è partita l’emigrazione, seguendo un criterio di progressività». Secondo le stime, oltre 100mila immobili beneficeranno delle nuove regole.

Un quadro più ampio di agevolazioni

La misura si inserisce nel solco delle esenzioni già previste per i pensionati residenti all’estero. Ora viene estesa anche a chi si è trasferito per motivi di lavoro, a condizione di aver risieduto o svolto attività in Italia per almeno cinque anni e che l’immobile si trovi nel Comune di nascita o in quello di ultima residenza prima del trasferimento.

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