Il Tirreno

Una nuova e potenzialmente decisiva svolta emerge nell’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, la giovane uccisa nel 2007 nella sua abitazione di Garlasco, in provincia di Pavia. A distanza di quasi vent’anni, una consulenza disposta dalla procura ha rivelato un elemento genetico di enorme rilevanza investigativa: il DNA rinvenuto sotto le unghie della vittima risulterebbe compatibile con quello di Andrea Sempio, all’epoca amico del fratello della ragazza, Marco Poggi.

• Garlasco, “l’impronta 33”, il “reperto 27” e il biglietto scritto a mano: tutti gli elementi contro Andrea Sempio

DNA compatibile al 99%: un dato che cambia le prospettive

Secondo quanto emerso dalle analisi scientifiche più recenti, la traccia genetica – presumibilmente lasciata durante una colluttazione tra la vittima e il suo aggressore – sarebbe riconducibile con una probabilità del 99% a Sempio. Una scoperta che rimette in discussione la narrazione consolidata nel tempo e riapre interrogativi su responsabilità mai del tutto chiarite.

Sempio ora indagato per omicidio in concorso

Finora mai ufficialmente coinvolto come sospettato principale, Andrea Sempio era stato ascoltato come persona informata sui fatti. Oggi, con la nuova evidenza scientifica, la sua posizione cambia radicalmente: la procura lo ha iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio in concorso. Si apre così un nuovo capitolo investigativo che potrebbe ridefinire le responsabilità legate a quel tragico giorno.

Una nuova pista dopo anni di ipotesi

Per anni l’attenzione degli inquirenti si era focalizzata soprattutto su Alberto Stasi, all’epoca fidanzato di Chiara, poi condannato in via definitiva. Ma la recente analisi del DNA apre la strada a una rivalutazione dei fatti, che include la verifica di alibi, movimenti e relazioni tra i protagonisti di quella vicenda ancora oscura.