La ricostruzione
Quanto guadagna il Papa? Lo stipendio del Pontefice e la “regola” dell’Obolo di San Pietro
Il Vaticano copre integralmente le sue necessità, dal vitto all’alloggio, dalla sicurezza all’assistenza sanitaria e ai trasporti
CITTÀ DEL VATICANO. Quanto percepisce il Papa? Una curiosità che, negli ultimi anni, è tornata spesso alla ribalta, soprattutto alla luce di un pontificato improntato alla semplicità e alla sobrietà come quello di Papa Francesco. Facciamo un po’ di chiarezza sull’argomento, proprio .
La cifra
Secondo le consuetudini recenti, il Papa riceveva un compenso mensile intorno ai 2.500 euro: questa era, ad esempio, la cifra riconosciuta a Benedetto XVI. Si parla di un vero e proprio stipendio, anche se non esistono dati certi su eventuali variazioni nel corso dei decenni; ad esempio, il salario di Giovanni Paolo II non è mai stato reso pubblico.
L’Obolo di San Pietro
Un'altra risorsa economica importante per il Pontefice è rappresentata dall'Obolo di San Pietro, un fondo amministrato dallo IOR (Istituto per le Opere di Religione), che raccoglie le offerte dei fedeli a sostegno delle opere caritative e dei progetti della Chiesa nel mondo. Il Papa dispone di questi fondi per finanziare iniziative di solidarietà. Secondo il quotidiano Avvenire, nel 2022 le donazioni raccolte ammontavano a circa 108 milioni di euro, mentre le somme spese raggiungevano i 95,5 milioni.
L’esonero dalle spese
Oltre a questo, il Papa beneficia di una serie di privilegi che lo esonerano da molte spese quotidiane: il Vaticano copre integralmente le sue necessità, dal vitto all’alloggio, dalla sicurezza all’assistenza sanitaria e ai trasporti. Tradizionalmente, la residenza ufficiale del Pontefice è il sontuoso Palazzo Apostolico, situato in Vaticano, che dal 1870 ospita i successori di Pietro. Tuttavia, Papa Francesco ha scelto una soluzione più semplice, preferendo vivere nella Domus Sanctae Marthae, una dimora più sobria e in linea con la sua visione di un papato vicino ai poveri. In sostanza, il Papa ha accesso a risorse economiche e benefici unici nella gerarchia ecclesiastica, anche se non è obbligato ad avvalersene. Un esempio è proprio Bergoglio, che ha deciso di rinunciare a un compenso fisso mensile, coerentemente con il suo impegno per una Chiesa che si fa prossima agli ultimi.