Sanità, il Tar sospende le nuove tariffe fino al 28 gennaio. Festeggiano cliniche e ambulatori privati
Bloccato il decreto del ministero della Salute con i rimborsi per determinate prestazioni. Fratelli d’Italia: «Ce lo aspettavamo»
Il Tar del Lazio sospende il decreto del ministero della Salute con le nuove tariffe per esami e visite ambulatoriali. Il decreto con il nuovo nomenclatore, che comprendere anche l'aggiornamento dei Lea, era stato pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 26 novembre e doveva entrare in vigore oggi.
Il Tar del Lazio ha accolto l'istanza cautelare presentata dalle associazioni di categoria maggiormente rappresentative del settore dei laboratori e cliniche private accreditate. Il tribunale, accogliendo il ricorso, ha accolto la richiesta delle associazioni dal momento che il nuovo decreto tariffe "è stato adottato dopo oltre 20 anni dai precedenti nomenclatori, delineando così l'insussistenza dell'urgenza".
La sospensiva non riguarda le tariffe della protesica. Il 28 gennaio è fissata la trattazione collegiale per la camera di consiglio. Dopo la decisione del Tar del Lazio viene posticipata anche l'entrata in vigore dei nuovi Lea, i Livelli essenziali di assistenza, che attendono di partire dal 2017.
Le reazioni
La UAP – Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità privata accreditata, la sua Presidente Mariastella Giorlandino, l’Anisap e l’Aiop "accolgono con grande soddisfazione e speranza la notizia della sospensione del nuovo nomenclatore tariffario da parte del Tar del Lazio, sospensione avvenuta a fronte del ricorso dalle presentato dalle stesse associazioni. Tale nomenclatore sarebbe dovuto entrare in vigore oggi, 30 dicembre 2024. Come indicato nella nota allegata, il rinnovo previsto avrebbe causato gravi danni agli ospedali pubblici in piano di rientro, essendo stato peraltro disposto e applicato in tempi lampo. Inoltre, tale nuovo listino avrebbe gravemente compromesso la presa in carico del paziente e la qualità degli esami clinici, ulteriormente aggravando le liste d'attesa. Il provvedimento, infatti, prevedeva tagli ai rimborsi fino al 70%, sia per gli ospedali pubblici sia per i centri privati accreditati (il tariffario è identico per le due categorie), comportando altresì pesanti perdite per le strutture sanitarie italiane, soprattutto nel centro-sud, come peraltro aveva già evidenziato, in una nota scritta, Guido Bertolaso, Assessore al Welfare della Regione Lombardia".
Così in una nota congiunta. "La Uap - prosegue - ora confida nella capacità del Ministero della Salute di riconoscere la necessità urgente di rivisitare il nomenclatore sospeso dal TAR e di correggere adeguatamente le tariffe che, evidentemente, risultano, così come inizialmente proposte, inadeguate a garantire Qualità e Tempestività del Servizio Sanitario ed Accessibilità alle indagini clinico-diagnostiche essenziali per la salute dei cittadini italiani. Un ringraziamento speciale va al Forum Team, in particolare all’avvocato Antonella Blasi e all’avvocato Alberto Polini, per il loro impegno nella gestione del caso. Inoltre, la UAP, l’Anisap e l’Aiop ringraziano il Tar del Lazio, anche in considerazione della profonda preoccupazione manifestata fino a poche ore fa agli associati della Uap da parte di numerose aziende italiane, che hanno inviato segnalazioni, richieste e messaggi disperati, temendo di non poter più adempiere ai propri compiti e di dover cessare in breve tempo la propria attività core. La UAP è certa che il Ministero della Salute comprenda pienamente i rischi per la collettività e si impegni a tutelare i cittadini, il Sistema Sanitario Nazionale e il Paese applicando con coscienziosa celerità i necessari correttivi al nuovo nomenclatore".
Fratelli d’Italia: «Non siamo sorpresi». Ma poco prima c’era chi festeggiava
«La sospensione da parte del Tar del nuovo decreto tariffe non ci sorprende. La criticità di questo nuovo nomenclatore ci è stata segnalata da più parti, provvedervi dopo lunghi anni di incomprensibili attese non è stata cosa semplice. Abbiamo avuto modo di rappresentare a chi di competenza la necessità di una maggiore attenzione al comparto pubblico e sussidiario la cui penalizzazione potrebbe avere effetti non irrilevanti sulla sanità, soprattutto quella dell’Italia centro-meridionale. Alla luce di quanto stabilito dal Tar, è auspicabile una riflessione e un ascolto aggiuntivo di tutte le parti in causa, verificando l’infondatezza di movimenti speculativi da parte di grandi aziende anche multinazionali. Il governo italiano è dalla parte delle piccole imprese, continua a lavorare per lo sviluppo del sud ed è contrario ai monopoli che uccidono la concorrenza e la qualità dei servizi al cittadino”. E' quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d'Italia.
Qualche ora prima dell’arrivo della decisione del Tar dal partito di Meloni si spendevano però parole entusiaste sulla questione. Il senatore di Fratelli d'Italia, Guido Liris, commentava così: «Il 30 dicembre 2024 è una giornata storica per la sanità italiana: nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea), nuove importanti cure, nuove cruciali prestazioni saranno erogate gratuitamente o a seguito di ticket su tutto il territorio nazionale, una scelta di incredibile portata economica e sociale, fatta anche al fine di eliminare i divari tra regione e regione, tra Nord e Sud».