Ucciso a 17 anni, rinviata l’autopsia sul corpo di Maati. Restano le accuse per due giovani
La procura: motivi tecnici. Slitta anche il funerale. «I fratelli chiedono giustizia»
CAMPI BISENZIO. Rinviata l’autopsia sul corpo del 17enne trovato morto a Campi Bisenzio la mattina del 29 dicembre. Secondo il legale della famiglia di Maati Moubakir, l’avvocato Filippo Ciampolini, l’esame all’istituto di medicina legale di Careggi a Firenze dovrebbe svolgersi nei prossimi giorni, probabilmente all’inizio della settimana dopo l’Epifania. Il rinvio sarebbe dovuto a «motivi tecnici», come spiegato dalla Procura, e non sarebbe legato a sviluppi delle indagini dei carabinieri, dopo gli avvisi di garanzia nei confronti di due giovani.
Ieri mattina la famiglia del giovane nato a Poggibonsi ma residente a Certaldo aveva ricevuto rassicurazioni sul fatto che la salma di Maati sarebbe stata messa loro a disposizione nel pomeriggio. Poi è arrivato il dietrofront che ferma l’organizzazione del rito funebre. Pensando che dalla procura arrivasse il via libera, i genitori del 17enne avevano previsto di esporre il corpo nelle cappelle del commiato di Firenze per poi trasferirlo alla cappella della Misericordia di Certaldo. Il rito funebre si sarebbe dovuto svolgere tra domani e martedì. Ma a questo punto anche sull’addio al giovane ucciso con cinque coltellate torna l’incertezza.
L'appello della madre
Resta il fatto che la madre di Maati, Silvia Baragatti, continua nella sua opera per cercare di non spegnere i riflettori su una vicenda che ha distrutto l’esistenza della loro vita. Con due fratelli e una sorella che adesso cercano solo una parola per dare un senso alla scomparsa del loro caro fratello: giustizia.
Una volontà che la donna ha ribadito ancora una volta al Tirreno: «Nutriamo grande fiducia nelle forze dell’ordine, il messaggio che vogliamo dare ai ragazzi che potrebbero aver paura, è quello di parlare. Saranno assistiti e protetti. Chi sa, parli. Assieme ai miei familiari, Farid, Halima, Nabil e Fuad avremo una vita intera da dedicare a una chiara missione, giustizia per Maati. Questa morte non scomparirà nel silenzio».
Parole forti che tuonano ancora in una Certaldo frastornata e pronta a salutare un giovane che, come tanti, giocava a pallone e sognava un lavoro, assieme a quei problemi di gioventù che scuotono la vita e che possono colpire le persone fragili. Un appello che viene rinnovato dalla famiglia e che, parallelamente alle indagini che proseguono, sta cercando di ricostruire un puzzle che possa permettergli di capire cosa è accaduto in quella drammatica notte a Campi Bisenzio vicino alla discoteca Glass globe.
Cos'è successo
Cinque coltellate ricevute dal giovane fra le 3 e le 5,30, orario in cui è stato ritrovato senza vita. Il rachide lombare, lo sterno e il volto sono le parti del corpo colpite dagli autori del delitto, con le forze dell’ordine che hanno finora emesso avvisi di garanzia nei confronti di due ventenni italiani di seconda generazione, uno nato a Prato e l’altro a Firenze, entrambi residenti a Campi Bisenzio. Dai primi esiti dell’indagine, Maati Moubakir stava per salire sull’autobus che da Campi lo avrebbe portato alla stazione di Santa Maria Novella dove avrebbe preso il treno per tornare a Certaldo.