Calcio: Serie B
Toti, terminato l’interrogatorio: 9 ore di confronto con gli inquirenti
Il governatore deve rispondere di corruzione elettorale, falso e voto di scambio. Poi presenterà al gip istanza di revoca dei domiciliari
Un interrogatorio fiume, nel quale ha risposto a tutte le domande avanzate dai pm in ordine alle principali accuse, legate alle ipotesi di corruzione elettorale e al filone di inchiesta sui presunti finanziamenti illeciti.
Il faccia a faccia
È finito intorno alle 20 di giovedì 23 maggio il faccia a faccia tra il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti e gli inquirenti, 9 ore in tutto all'interno della caserma della Guardia di Finanza che ospita il reparto Roan, dentro le aree del porto di Genova a Molo Giano: è stata questa l'area scelta per sentire il governatore, protetta e con ingressi sorvegliati consentiti solo agli operatori interni alle aree demaniali. Uno strano destino nelle date che ricorrono tra l'arresto di Toti, dallo scorso 7 maggio ai domiciliari nell'inchiesta sulla corruzione in Liguria, e la location in cui per la prima volta da tre settimane il governatore ha risposto alle domande sulla sua posizione, quello stesso Molo Giano che in un altro 7 maggio, quello del 2013, vide crollare la Torre piloti del porto. Toti - che davanti al gip inizialmente si era avvalso della facoltà di non rispondere, per approfondire prima la lettura delle carte - ha risposto a tutte le domande poste dai pm, Luca Monteverde e Federico Manotti, insieme all'aggiunto Vittorio Ranieri Miniati, oltre un centinaio e principalmente centrate sugli argomenti “cuore” dell’ordinanza del gip che ha portato alle misure cautelari emesse nei suoi confronti, in particolare il filone del voto di scambio e quello dei finanziamenti ricevuti dalla fondazione e nel contesto elettorale dal 2020 ad oggi, insieme ai versamenti ricevuti da parte degli imprenditori finiti agli atti, come quello da parte di Pietro Colucci, gestore di alcune discariche e del ciclo rifiuti nel Savonese.
I punti chiave
I passaggi principali dell'incontro di giovedì 23 maggio emergono anche dalla memoria difensiva di 17 pagine consegnata al termine dal suo legale, nella quale chiarisce la sua posizione in merito ad ogni addebito punto per punto ribadendo "l'interesse collettivo di ogni sua azione" e la "massima trasparenza" in ogni "dazione di denaro".Nelle prossime ore intanto non è escluso un ulteriore passaggio, al momento non confermato, ma che potrebbe riguardare ora l'eventuale istanza di revoca della misura cautelare, che potrebbe fare seguito all'interrogatorio. Nessuna notizia invece ad ora circa l'ipotetica decisione legata a ipotesi di dimissioni, tema che - come già più volte ribadito dal suo legale Stefano Savi, Toti potrebbe affrontare non da solo e soltanto in seguito ad un confronto eventuale con la maggioranza che lo ha sostenuto in questi anni.