Il Tirreno

Grosseto

Il caso

Grosseto, scie di sangue per 200 metri. Cosa è successo? Al setaccio le telecamere in centro, gli abitanti si svegliano con la paura

di Elisabetta Giorgi

	Le tracce di sangue nell’asfalto in centro e la polizia sul posto (fotoservizio Agenzia Bf)
Le tracce di sangue nell’asfalto in centro e la polizia sul posto (fotoservizio Agenzia Bf)

La polizia sta facendo accertamenti e acquisendo le immagini: «Mia moglie è uscita di casa: la strada era tutta coperta di chiazze. È rimasta impietrita, ho chiamato il 112»

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GROSSETO. Le macchie rosse si rincorrono sulla pavimentazione sconnessa, si incuneano nelle pietre spaccate davanti al Cassero. Si fermano ai piedi di due auto della polizia penitenziaria e costeggiano i cantieri del centro storico. È un tragitto spezzato, disordinato come la fuga di chi è ferito e non ha più equilibrio quello di ieri avvenuto a pochi passi dalle telecamere che sorvegliano gli incroci del centro.

Ieri mattina la zona di piazza Pacciardi, via Garibaldi, via delle Carceri e via Saffi si è risvegliato con il sangue, con gocce e macchie sparpagliate ovunque. Per terra, accanto alle auto e ai portoni delle case.

«Ho sentito urla e schiamazzi intorno alle 4 di notte – racconta un 20enne che abita in zona – Stavolta non mi sono nemmeno alzato dal letto, tanto è sempre la stessa storia. Succede spesso, non dico tutti i giorni ma quasi. Urla, schiamazzi. Chi vive qua non ci fa nemmeno più caso, conviviamo con queste storie. Stanotte (la notte tra venerdì e sabato, ndr) da camera mia sentivo gente che gridava ma non mi sono alzato a guardare, ho lasciato correre, per noi purtroppo è una notte come tante». In quale lingua parlavano? «Mi è parso in spagnolo».

Per il momento il caso è in fase di ricostruzione da parte della polizia di stato che sta acquisendo le immagini delle telecamere. Il sangue ieri mattina era un po’ dappertutto. Ai piedi delle macchine, di fronte alle porte delle case e alle recinzioni dei cantieri comunali. Ai piedi di due vetture di servizio della polizia penitenziaria in via Garibaldi.

Una miriade di gocce una dietro l’altra che costellava piazza Pacciardi e via Garibaldi, via delle carceri e via Saffi, discontinua e intermittente. «A occhio saranno 200 metri circa», ha contato sommariamente (ma l’ipotesi è realistica) chi ripercorreva il tragitto.

Ieri mattina sono arrivate due pattuglie della polizia, squadra Volanti, e agenti della polizia Scientifica che hanno percorso il reticolo di vie interessate facendo rilievi in vari punti e soffermandosi anche ai piedi di una Peugeot station wagon davanti a un’ex merceria. Raccoglievano campioni, segnavano tracce.

Un abitante, turbato, aveva chiamato il 112. «Stanotte non ho sentito niente – racconta al Tirreno lui, che abita proprio davanti al cantiere di piazza Pacciardi, accanto a un locale che tira tardi fino all’alba – perché la mia camera da letto dà sull’altro lato del palazzo. Se n’è accorta mia moglie stamani alle 7,30 quando è uscita di casa per andare al lavoro: si è trovata il sangue davanti al portone, ce n’era parecchio. È rimasta impietrita, poi ha preso un secchio d’acqua e ha buttato a terra un po’ d’acqua, così per pulire almeno qui davanti casa». Lui intanto componeva il numero delle emergenze, il 112.

Da dove sia partito il tutto non è chiaro, la polizia sta acquisendo le immagini e passando al vaglio le testimonianze per ricostruire con certezza la dinamica. Le ipotesi sono un accoltellamento o l’uso di vetri o bottiglie rotte. Se davvero tutto è iniziato in piazza della Palma, come mormorano i residenti, qualcuno potrebbe aver imboccato via Garibaldi verso la casa circondariale, mentre un’altra persona — forse — è fuggita per via delle Carceri, parallela e altrettanto macchiata dal sangue. Due traiettorie convergenti nello stesso punto: l’ombra dei muri che custodiscono il carcere.

Circa 150 metri macchiati di sangue lungo una traiettoria, circa 70 nell’altra. A conferire certezza alla dinamica saranno gli occhi elettronici all’angolo tra piazza Pacciardi, strada Corsini e via Ginori. Poi sul retro della chiesa della Misericordia. E ancora fuori dal carcere. Da capire di cosa si sia trattato, quante persone siano state coinvolte e dove sia partito il tutto: se da piazza Pacciardi verso via Saffi – com’è l’ipotesi più probabile – o viceversa da via Saffi verso la piazza.

Se l’episodio è nato in piazza “della Palma”, chi è stato ferito ha percorso via Garibaldi per poi trascinarsi a destra in via Saffi direzione carcere; ma tracce sono anche in via delle carceri, parallela di via Garibaldi, verso il carcere, il che farebbe pensare a un’altra persona ferita in fuga, ma tutto da verificare. Intorno alle 4, 30 un uomo è stato soccorso dal 118 all’imbocco di via Porciatti - corso Carducci e portato in ospedale.

Al momento l’unica certezza è quel sangue che al risveglio i residenti si sono trovati di fronte e un centro storico di nuovo scombussolato da un fatto di cronaca. La questura sta portando avanti le indagini.


 

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