Grosseto, clienti in fuga senza pagare il sushi (180 euro): uno di loro picchia la cameriera
Una cena davvero burrascosa in un ristorante giapponese di Grosseto: interviene la polizia
GROSSETO. Tre clienti dopo aver mangiato ai quattro palmenti hanno provato a scappare. Due ci sono praticamente riusciti mentre un terzo – intercettato dai titolari fuori e riportato dentro – ha fatto il diavolo a quattro pur di non pagare il conto. E alla fine ha picchiato pure la cameriera del Bangladesh. È intervenuta la polizia.
È successo due sere fa intorno alle 21,30 al ristorante giapponese Gohan a Grosseto, il maxilocale che ha aperto le porte a novembre 2024 in via Nepal a Grosseto, alla periferia nord della città.
Il racconto
Sul sito si descrive come «un'oasi culinaria che celebra l'autenticità e la raffinatezza della cucina giapponese con una vasta selezione di piatti tradizionali preparati con maestria dai nostri chef». Dai sushi e sashimi alle zuppe ramen, passando per i tempura, anche il trio di amici si è lasciato sedurre dai sapori orientali e si è messo a ordinare. «Erano tre stranieri, non italiani: non so da dove venissero. Hanno mangiato e bevuto molto», racconta la titolare d’origine cinese. Poi a quanto pare hanno pensato bene di non pagare, senza fare i conti con i riflessi pronti dei proprietari che si sono accorti in tempo reale delle loro intenzioni. La scena è avvenuta davanti allo sguardo di decine di clienti. «I tre amici, seduti a quel tavolo (indica la titolare, ndr) hanno ordinato molte pietanze e alla fine il conto era di 180 euro. Dopodiché uno è uscito. Lo abbiamo visto subito e ci siamo chiesti cosa facesse. Al tavolo inizialmente sono rimasti gli altri due», ma anche loro si sono alzati, a turno, e hanno fatto per uscire, prima uno, poi l’altro, per poi tornare e uscire di nuovo.
«A un certo punto si sono separati là fuori: uno andava da una parte e l’altro da un’altra, uno di qua e uno di là. Io ho chiamato 4-5 dei miei ragazzi che lavorano qua a darmi una mano», dice la titolare. Uno dei due si è volatilizzato, mentre l’altro «lo abbiamo riportato dentro con le buone». «Devi pagare – gli abbiamo detto – e visto che eravamo in tanti intorno, lui alla fine si è avvicinato alla cassa e ha fatto per pagare», ma era una finta, «non ha messo il pin e di nuovo voleva fuggire, ha fatto di tutto per andarsene e ha colpito al braccio una mia cameriera». È arrivata la polizia. Nel frattempo al cliente non era rimasto che saldare il conto.