Il Tirreno

Empoli

L’azienda di abbigliamento di famiglia produceva anche capi per Armani

L’Empoli piange Pietro Allegri storico dirigente del club azzurro

di Francesca Bandinelli
L’Empoli piange Pietro Allegri storico dirigente del club azzurro

21 aprile 2024
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EMPOLI. È morto ieri, nella sua casa, a Empoli, Pietro Allegri, 89 anni, storico dirigente dell’Empoli Football Club, per due anni presidente dopo essere stato consigliere, vicepresidente e amministratore delegato. Una figura di riferimento per gli azzurri del pallone, ma anche per la città con l’omonima impresa d’abbigliamento, la Confezioni Allegri, che, pur mantenendo una produzione a marchio proprio che aveva negli impermeabili un punto fermo, in passato aveva prodotto capi anche per Armani. Fondata nel 1954, prima di cedere la mano, una decina di anni fa, ad una società milanese della multinazionale coreana Lg, aveva circa 200 dipendenti: il legame col tessuto di Empoli era fortissimo.

Il primo a stringersi alla famiglia in un commosso abbraccio è stato l’attuale presidente dell’Empoli, Fabrizio Corsi, insieme alla figlia Rebecca, vicepresidente e ad del club, insieme ai dirigenti. Da Pietro Allegri, Corsi, di fatto, ha raccolto il testimone, insediandosi a capo dalla società sportiva. «Esprimiamo il nostro cordoglio per la scomparsa di Pietro Allegri. A tutta la famiglia vanno le più sentite condoglianze da parte della società azzurra. Pietro era una persona che stimavo enormemente, un vero esempio di galantuomo. Era un amico di famiglia, di mio padre Ruffo e mia madre Marisa: ero legatissimo a lui. Nel 1991 succedetti a lui come presidente dell’Empoli e ho ancora ben impresse le sue parole e i suoi consigli che tutt’ora mi porto dietro e che nel tempo mi sono serviti moltissimo. Oggi perdo una persona a cui mi legava un profondo rapporto di amicizia. Mando un grande abbraccio alla famiglia in questo momento di grande dolore».

Pietro Allegri fu presidente degli azzurri dal 1989 al 1991, ma entrò a far parte della società tantissimo tempo prima, negli anni Settanta, arrivando, insieme ad una serie di imprenditori locali, a portare il club azzurro prima in Serie B e poi addirittura in A, con la storica promozione del 1985/86 e la conquista della salvezza nel campionato successivo (a 16 squadre), quello con campioni del calibro di Gullit, Careca e Maradona in campo. Per questo motivo, oltre che per ricordare Mattia Giani, il calciatore del Castelfiorentino morto dopo il malore in campo una settimana fa, la squadra azzurra, ieri, in occasione della gara contro il Napoli, è scesa in campo con il lutto al braccio.

Pietro Allegri abitava a Vinci, in quella zona dove i suoi avi avevano deciso di far insediare una prima volta l’azienda spostandola dalla piazza San Rocco, quell’angolo che gli empolesi doc conoscevano come Borgo, all’altra riva dell’Arno, per poi spostarla ancora poco più in là, a Spicchio. Ed è qui che tutti si stringono alla famiglia, alla moglie Alba, ai figli, ai nipoti e a tutti i parenti. Il funerale, a cui parteciperà l’attuale presidente azzurro Fabrizio Corsi, insieme a una sarà celebrato domani, alle 15, nella chiesa di San Giovanni Evangelista di Empoli. Subito dopo il corpo sarà tumulato nella cappella di famiglia, presso il cimitero della Misericordia.  

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