Il Tirreno

Toscana

Il caso

Picchiata dalle compagne a scuola durante la ricreazione, a Grosseto una 16enne finisce in ospedale

di Elisabetta Giorgi
Picchiata dalle compagne a scuola durante la ricreazione, a Grosseto una 16enne finisce in ospedale

Episodio choc in un istituto superiore: i genitori della vittima hanno sporto denuncia. E spunta un precedente

08 maggio 2024
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GROSSETO. Esce dall’aula per fare ricreazione e all’improvviso nel corridoio riceve due colpi alle costole – fulminanti e ben assestati – da due quasi coetanee a scuola. Lei ha 16 anni, le studentesse che l’hanno aggredita 15. Il brutto episodio è successo in un istituto superiore di Grosseto nella mattina di lunedì 6 maggio.

La denuncia

La ragazza colpita ha dovuto ricorrere alle cure dell’ospedale Misericordia e ha riportato 5 giorni di prognosi, la famiglia ha sporto denuncia dai carabinieri. La notizia ha fatto velocemente il giro della classe e di tutto l’istituto, circolando in città e suscitando sgomento e preoccupazione. Si apre un nuovo caso di bullismo i cui contorni sono al vaglio delle forze dell’ordine che hanno ricevuto la denuncia. Non è la prima volta che succedono episodi così gravi a scuola; studenti che aggrediscono compagni o professori, che li aspettano dietro l’angolo, che minacciano e urlano parolacce ai docenti; né è la prima volta che chi aggredisce è una ragazza.

Il precedente

A gennaio nella stessa scuola una delle due ragazzine aveva colpito al volto a un insegnante, finito in ospedale; anche quel caso aveva suscitato ampia eco in città. Riguardo all’ultimo episodio (quello di lunedì 6 maggio), Il Tirreno ha provato a contattare la famiglia della ragazza aggredita, che però non si è resa disponibile a raccontare nulla per rispetto dei minorenni coinvolti e della scuola. Questo è ciò che abbiamo ricostruito, omettendo i riferimenti personali dato che sono coinvolti minori.

La ricostruzione

Sono le 10 di lunedì 6 maggio quando Simona (nome di fantasia), 16 anni grossetana, esce dall’aula come tutti i compagni per fare ricreazione. È nei corridoi della scuola quando, girato un angolo, si ritrova al cospetto di due studentesse di una classe inferiore. Entrambe hanno 15 anni e tutte e due, senza apparente motivo, le sferrano un colpo improvviso, fulmineo e violento alle costole, nel lato sinistro dell’addome. Lo fanno a turno. Prima una, poi l’altra. Colpiscono la 16enne nello stesso punto all’altezza della costola sinistra. Poi proseguono la loro “passeggiata” nel corridoio lasciando la ragazza nel dolore, attonita nel corridoio della scuola. Lei, che nel frattempo ha subito l’aggressione senza reagire, si mette a cercare qualcuno, un adulto che la aiuti. Trova un custode, quindi va a parlare con una professoressa cui racconta l’accaduto. La docente chiama tutte e tre le ragazze per capire cosa sua successo, interpella sia le due 15enni autori del gesto che Simona. La quale – impaurita e colta da conati di vomito – chiama a casa per avvertire i genitori e viene raggiunta da loro che la portano in ospedale.

In ospedale

Al Pronto soccorso è sottoposta ad accertamenti. Cinque giorni di prognosi per una contusione all’emitorace sinistro. La voce inizia a circolare in classe e a scuola, suscita sconcerto, amarezza, riflessioni. Per quale motivo sia successo è difficile dirlo – la ragazza aggredita è di una gentilezza “specchiata” – ma risale a pochi mesi fa un episodio che potrebbe aver innescato la scintilla. In quell’occasione Simona ha preso le difese di una sua compagna di classe e una delle due ha inveito contro di lei con frasi offensive, tipo “Figlia di t…”, “Se ti vedo ti sgozzo”, “Ti gonfio di botte”. Tutti episodi inquietanti, che messi in fila pongono riflessioni serie sui comportamenti, le inquietudini, le sfrontatezze e gli atti di bullismo riguardo ai quali insegnanti e famiglie - costernati - sono costretti a fare i conti, interrogandosi su quale sia il percorso più opportuno da affrontare con questi ragazzi.

L'altro caso

Risale a gennaio un altro episodio grave successo nella stessa scuola. Nell’occasione una delle due ragazzine coinvolte nell’episodio di lunedì ha sferrato un colpo al viso di un insegnante. Il motivo? Il prof avrebbe redarguito la ragazza per un suo comportamento e lei per tutta risposta si sarebbe messa a inveire e dire parolacce. Poi, quando il docente le si sarebbe accostato per dirle di smettere, sarebbe stato colpito alla bocca riportando escoriazioni. In quel caso la mamma aveva chiesto scusa. L’episodio era stato segnalato dal sindacato Cobas che aveva sottolineato come episodi simili non fossero isolati in Italia, anzi. «Fortunatamente le ferite che il docente ha riportato al labbro dovrebbero guarire in tempi piuttosto brevi, ma in ogni caso l’episodio ha destato preoccupazione nella comunità scolastica». Tutto questo fino all’ultimo episodio, che pone nuovi interrogativi sulle cause. E soprattutto sulle difficili e delicate soluzioni.

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