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Calcio: Serie A

L’Empoli risorge contro il Napoli: vittoria fondamentale per la salvezza

di Paolo Nencioni

	L'esultanza di Alberto Cerri dopo la rete che ha deciso la partita
L'esultanza di Alberto Cerri dopo la rete che ha deciso la partita

Decide una rete in apertura di Cerri, poi una difesa feroce porta i tre punti. Dura contestazione dei tifosi ospiti ai campioni d’Italia

20 aprile 2024
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EMPOLI. Cala il gelo sulle speranze europee del Napoli, spunta il sole su quelle di salvezza dell’Empoli. Il riferimento atmosferico non è casuale al termine di una partita che potrebbe valere una stagione per gli azzurri, quelli di casa, risorti dopo la delusione di Lecce e di nuovo in corsa per arrivare all’appuntamento con la Storia. Una partita iniziata col sole che ha baciato la prima rete stagionale di Alberto Cerri e finita con un vento gelido e uno sbalzo termico di 6/7 gradi, mentre capitan Di Lorenzo tentava di calmare la curva dei tifosi ospiti inferociti per il risultato di oggi e per la stagione in generale.

I campioni d’Italia sono lontani parenti di quelli che l’anno scorso non fecero letteralmente vedere palla all’Empoli al Castellani. Assomigliano molto di più a quelli che nel girone d’andata sono stati uccellati allo scadere dalla rete di Kovalenko. Sei punti sei contro il Napoli: potrebbero essere decisivi per arrivare alla salvezza degli azzurri, come lo furono due stagioni fa con la rete di nuca di Cutrone al San Paolo e la fantastica rimonta di Pinamonti per il 3-2 al Castellani.

In tribuna c’era anche il commissario tecnico della Nazionale Luciano Spalletti, che avrà forse osservato con un pizzico di nostalgia e di rammarico il suo giocattolo che ormai sembra irrimediabilmente rotto. Nicola invece esulta perché era cosciente che la salvezza dei suoi deve passare da almeno un paio di imprese contro le grandi: questa è la prima.

Il tecnico azzurro se l’è giocata rispolverando Fazzini e Grassi, preferiti a Zurkowski e Marin, e ha avuto ragione. Così come ha pagato la scelta di affidarsi di nuovo al gigante Cerri, sfortunato dopo il gol (è stato costretto a uscire al 20’ per un fastidio muscolare da valutare). Ma gli sono bastati 4 minuti per timbrare il cartellino: affondo di Fazzini per l’inserimento di Gyasi il cui cross scavalca Di Lorenzo e trova la capocciata vincente di Cerri. Troppo presto, hanno pensato tutti. E invece è stata proprio quella rete che ha deciso un incontro rimasto in bilico fino al 94’ grazie anche a un errore di Cambiaghi al 35’, quando l’attaccante azzurro si è divorato un gol su assist di Niang.

In mezzo tanto Napoli, ma più che altro per il possesso palla, tanto che Caprile è stato costretto a un intervento difficile, di piede, solo nel primo tempo. Ha vinto la difesa feroce di un Empoli che non ha mollato un millimetro, cosciente che l’occasione non andava persa. Victor Osimhen ha dato l’anima, senza fortuna. Khvicha Kvaratskhelia si è acceso una sola volta, nella ripresa: troppo poco.

Francesco Calzona si è preso le colpe: “Sapevamo di trovare un Empoli assatanato, dovevamo cominciare a giocare dall’inizio, invece ci siamo consegnati nelle mani dell’Empoli, che ha meritato la vittoria”. Secondo il tecnico del Napoli è una questione di testa: “Questa squadra si porta dietro le scorie di un’annata balorda. Io sto cercando di scuoterli anche con mezzi duri, ma evidentemente non sono stato capace”.

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