Il Tirreno

Empoli

Il caso

Violentata a 8 anni, attivato il codice rosa per lei e i genitori: attesa per il risultato degli esami

di Andreas Quirici

	L'ospedale pediatrico Meyer di Firenze
L'ospedale pediatrico Meyer di Firenze

Empoli, la bimba inserita anche nel progetto Gaia per minori vittime di casi simili. Intanto si attendono i risultati degli accertamenti sul corpo e i vestiti della piccola

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EMPOLI. È stato attivato il codice rosa e il progetto Gaia per i genitori e la bambina di 8 anni che ha raccontato alla mamma di aver subito una violenza da un ragazzo in una fattoria dell’Empolese Valdelsa. Il protocollo è partito dall’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, dove la coppia ha portato la figlia per gli accertamenti del caso dopo essere passati dal policlinico di Empoli, su invito della loro pediatra di famiglia. Al San Giuseppe, la piccola è stata visitata sommariamente, ma il personale sanitario ha consigliato i genitori di portarla al centro specializzato per bambini dov’è stata sottoposta a esami fisici e test sui vestiti che indossava nel momento della presunta violenza.

Gli indumenti sono stati trattenuti per ulteriori accertamenti. E da questa attività potrebbero arrivare elementi in grado d’indirizzare l’indagine dei carabinieri che hanno raccolto la chiamata fatta dalla mamma al 112. La denuncia è stata presentata ala compagnia dell’Arma di San Miniato, visto che l’abitazione dove vive la famiglia si trova in un comune del Comprensorio del cuoio. Il giorno precedente – quello in cui la bambina è uscita dal bagno con gli occhi arrossati e un atteggiamento strano, raccontando alla madre di essere stata «toccata sotto, davanti e dietro» dal ragazzo che si era offerto di darle una bibita per fare merenda – alla fattoria sono arrivati i militari della compagnia di Empoli, i quali hanno identificato tutti i presenti, compreso il presunto colpevole che, nel frattempo, si era chiuso in bagno dopo che la donna era tornata nel locale urlando.

Una scena inevitabile dopo che la bambina le aveva descritto la violenza creando nella testa della donna una matassa di pensieri terribili. Quel pomeriggio doveva essere un momento tra mamma e figlia all’aria aperta. Il padre era al lavoro e, dopo aver fatto i compiti, le due hanno deciso di recarsi a una fattoria che frequentano saltuariamente dove poter dare da mangiare agli animali e godersi qualche ora di sole primaverile. Tutto sembrava scorrere normalmente. Poi l’incontro con il ragazzo che indossava una tuta da lavoro e che stava lavando alcune ciotole proprio per gli animali. Lui era gentile. Ha mostrato alla piccola come offrire le carote ai cavalli senza farsi mordere. L’ha fatta salire su un asino e le ha portate a vedere i pulcini nati da poco. E si è mostrato disponibile ad accompagnare la bimba di 8 anni a prendere un the in lattina nel locale della fattoria quando lei ha chiesto alla mamma se poteva fare merenda con le patatine che avevano portato da casa.

In quel momento tutto è precipitato in pochi minuti. La donna è rimasta fuori per evitare di intralciare il lavoro delle persone dentro al locale. La piccola è sparita col ragazzo. Pochi minuti dopo è ricomparsa con uno sguardo completamente diverso. «Quel ragazzo è cattivo, mi ha portata in bagno e mi ha toccata», ha detto alla mamma.

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