Cecina, la piscina non si può salvare: va abbattuta e rifatta. Dove potrebbe nascere la nuova struttura
Emerge da un primo incontro informale: si aspetta ancora la perizia
CECINA. La struttura della piscina comunale di Cecina è gravemente danneggiata. Non solo il tetto come emerso quando furono scoperti problemi strutturali durante dei lavori di ordinaria manutenzione al controsoffitto e per cui la struttura fu chiusa. Da interlocuzioni informali, al momento non confermate dall’amministrazione comunale in attesa di avere tutta la documentazione in mano, ci sarebbero danni irreparabili anche altrove. Di fatto la struttura non può essere salvata, neppure con lavori straordinari: va abbattuta e rifatta. La perizia dovrebbe arrivare in Comune a stretto giro.
L’interrogazione della minoranza
Intanto nei giorni scorsi Fratelli d’Italia, attraverso la capogruppo Mirta Merli, ha presentato un’interrogazione chiedendo se ci sono responsabilità legate alla manutenzione.
«Chiediamo – scrive FdI – se siano rispettate le tempistiche per le manutenzioni spettanti alla Virtus Buonconvento concessionaria della struttura, se il Comune abbia vigilato, quali fossero le condizioni dell’immobile quando fu affidato in gestione».
Va da sè che la capogruppo Merli chiede anche l’esito della perizia e cosa si intenda fare per restituire alla comunità una struttura per nuotare. Se l’arrivo della perizia, affidata alla società Soing, è il primo passaggio ufficiale, la sindaca di Cecina Lia Burgalassi nei giorni scorsi ha incontrato il collega di Rosignano Claudio Marabotti proprio per confrontarsi sull’argomento e sull’ipotesi di costruire un’unica piscina a servizio di entrambi i comuni. La perizia dovrebbe evidenziare danni alle strutture portanti causati dal cloro sul cemento armato proprio come era stato riscontrato sulla copertura: una situazione che si è determinata anche in altre piscine (in altre città italiane) realizzate con il cemento armato, costruzione tipica negli anni Sessanta quando ancora non si conoscevano gli effetti.
Le ipotesi sulla piscina intercomunale
«Sì, è vero. Ho incontrato il sindaco di Rosignano», conferma la sindaca Lia Burgalassi non entrando nel tema della perizia in arrivo. È una scelta politica e tecnica che ancora non ha avuto un esito. Stiamo valutando se può essere conveniente realizzare una piscina intercomunale in una zona di confine tra Cecina e Rosignano. Sarebbe ovviamente una struttura più importante perché dovrebbe sostenere le esigenze di entrambe le comunità e quindi con un costo maggiore. È anche vero che le piscine hanno costi di gestione molto alti e che questi sarebbero divisi. Ci siamo visti anche con i tecnici che stanno facendo una serie di valutazioni e stime con l’obiettivo di comprendere se si tratta di un progetto realizzabile e dove».
Il Comune di Rosignano nel frattempo ha rallentato il progetto della realizzazione della propria piscina nell’area H5 dov’era prevista inizialmente. Già dai primi giorni successivi alla chiusura per motivi di sicurezza della piscina di Cecina era emerso che la riapertura non sarebbe avvenuta in tempi brevi: se i danni fossero solo legati al tetto, e così non è, sarebbero serviti due anni tra progettazione e lavori.