Il Tirreno

Chiusura della Variante Cecina si rivolge al prefetto

di Ilenia Reali
Chiusura della Variante Cecina si rivolge al prefetto

Sindaca e vicesindaco chiedono maggiore coordinamento con Anas quando ci sono allerte gravi: «Così la città si blocca»

12 novembre 2024
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CECINA. Le fragilità di Cecina sono venute fuori tutte insieme con gli ultimi eventi idraulici: infrastrutture, viabilità, fossi tombati insufficienti. Ecco quindi che la giunta, guidata dalla sindaca Lia Burgalassi, si è messa a valutare la situazione e a cercare, subito, un rimedio in caso di nuove emergenze lavorando su più piani: evitare che la città si blocchi per la chiusura della Variante, velocizzare la realizzazione di opere centrali e chiedere, subito, aiuto alla Regione per avere i primi contributi.

Edilizia e urbanistica

Non è un intervento secondario: le regole di costruzione dovranno cambiare. I garage sotterranei, quelli classici delle villette con la discesa, non potranno essere più realizzati. «Oggi, con la situazione di rischio, che ci troviamo ad affrontare non possiamo più pensare che siano possibili», dice il vicesindaco Alessandro Bechini. Del resto anche chi ha i garage con le pompe idrovore con il balckout elettrico si è trovato comunque allagato.

Inoltre tra le certezze che l’ultima alluvione ha dato c’è quella di non costruire alla destra del fiume Cecina. «Non avremmo fatto edificare neppure prima ma adesso ci sono prove inconfutabili che quelle zone sono a rischio. Anzi, andranno trovate delle soluzioni di tipo diverso», dice la sindaca Lia Burgalassi. Spiegano i due amministratori: «Abbiamo avuto la riprova sull’efficacia del piano idraulico che avevamo: l’acqua ha invaso esattamente dov’era previsto. La mappa idraulica realizzata anni fa e quella dell’effettiva esondazione, nei due eventi, sono praticamente sovrapponibili».

Aurelia e viabilità

A Valencia, durante la tragedia che ha colpito la città spagnola, numerosissime persone erano in strada, in auto. Così proprio come durante la prima inondazione a Cecina la viabilità era bloccata e lo è stata per ore a causa della chiusura della Variante. Fortunatamente in quel caso non si era trattato di un nubifragio rigenerante ma il paragone, a molti, è venuto spontaneo. «Abbiamo chiesto l’intervento del prefetto – dice la sindaca – per coordinare un tavolo. È legittimo chiudere la Variante se c’è un rischio ma abbiamo trovato discutibile far uscire i mezzi pesanti mentre noi avevamo il ponte di Marina chiuso. Tutto il traffico si è riversato quindi sul ponte sull’Aurelia. È necessario che quando la variante viene chiusa ci sia maggiore collaborazione e i mezzi pesanti non vengano dirottati su Cecina, controllando l’uscita con l’aiuto della Polstrada».

«Di fatto – aggiunge il vice sindaco – tutte le fragilità, in caso di emergenza, vengono fuori: c’è un tema di viabilità, di infrastrutture. A cose normali si riesce a gestire ma se questi eventi diventano annuali ogni volta che piove non sappiamo come gestire la situazione. Per capirci, per noi l’Aurelia è una circonvallazione e quindi vengono a mancare tutte le opere conpensative. Se chiude, la città si blocca anche quando siamo in allerta».

L’autostrada avrebbe consentito di risolvere queste fragilità storiche con alcune opere compensative come un nuovo ponte a Marina di Cecina e un terzo viale a mare. «Questo avrebbe garantito una viabilità più moderna. Il cambiamento climatico e le allerte ci obbligano a ripensare a progetti che ormai sono stati lasciati nei cassetti».

Il ponte di Marina

È una delle infrastrutture che in caso di maltempo crea, fin da subito, problemi: le arcate sono molto strette e ci si incastrano rami, sporcizia. «Siamo costretti ogni volta – aggiunge – a fare subito la pulizia e a fermare il traffico. Un ponte nuovo è nella convenzione del porto: adesso c’è stato un emendamento alla legge finanziaria da parte dell’onorevole Simiani, con l’appoggio di Tenerini, per fare entrare l’opera tra quelle statali. Il nuovo porto deve essere ad arcata unica ed ha un costo di sette milioni».

La giunta comunslr non è ottimista sull’approvazione dell’emendamento ma «sarebbe un’opera che potremmo subito cantierare».

Caso Vallescaia

È stata riattivata la consulenza a un tecnico per fare una valutazione di rischio idraulico su Vallescaia. È stata fatta fare una perlustrazione sul fosso tombato da cui è emerso che non ci sono ostruzioni ma semplicemente con un’elevata quantità di pioggia non riesce a sostenerla. «Abbiamo chiesto – dice la sindaca – un incontro all’assessora Monni e con il Genio civile per avere contributi per riattivare un reticolo minore anche alla Mazzanta e per raddoppiare il fosso della Ratta».


 

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