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Aggressione al bagno Nettuno a Viareggio, operato uno dei feriti: tagli alla gola, pancia e braccia

di Matteo Tuccini

	L'aggressore ha cercato di scappare ma è stato bloccato dai passanti
L'aggressore ha cercato di scappare ma è stato bloccato dai passanti

Le persone aggredite con una bottiglia rotta hanno fatto denuncia: «C’era l’intenzione di ucciderci»

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VIAREGGIO. Tagli alla gola, alle braccia, alla pancia, alle gambe. Lembi di pelle tranciati via usando una bottiglia rotta come una sciabola. Non è stata una lite, né un confronto tra uomini innervositi dall’afa: le persone ferite nell’aggressione avvenuta giovedì pomeriggio davanti al bagno Nettuno – in una Passeggiata assolata e piena di gente com’è giusto che sia a luglio – sono convinte che il giovane che le ha colpite avesse talmente perso la testa da aver cercato di ucciderle. Poteva andare peggio. Poteva scapparci il morto. Questo il succo delle testimonianze di Oreste Giannessi, titolare del bagno Nettuno, e di Simone Maiolani, proprietario del bar l’Oasi e cognato di Oreste, messe nero su bianco nella denuncia presentata ai carabinieri.

Maiolani, intanto, è stato operato all’ospedale Versilia per le ferite riportate. L’impressione generale è che si sia trattato di un altro degli episodi ad altissima tensione, che sembrano attraversare la città come scariche elettriche. E che alcune volte si sono conclusi in maniera ben più tragica.

Come detto, la versione delle persone che hanno subito l’assalto del giovane – di origine tunisina, residente a Camaiore – è che a un certo punto lui avesse l’intenzione di ammazzare. E loro hanno deciso di dichiararlo all’Arma, perché adesso hanno paura che il ragazzo arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale venga scarcerato a breve – è stato portato a Firenze – e che torni qua, magari con degli amici, per vendicarsi.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti e degli stessi aggrediti, tutto sarebbe nato dal passaggio tra la spiaggia e il lungomare. Il giovane, lasciandosi il mare alle spalle, cercava una scorciatoia per la Passeggiata, e nel farlo ha attirato l’attenzione dei titolari del Nettuno. Che si sono accorti di un tentativo di furto di una borsa. A quel punto è nato lo scontro verbale, che in seguito è diventato fisico. Il giovane, una volta arrivato alla galleria del Nettuno, non si è allontanato. Anzi, ha cercato di portare via un monopattino. Si è scontrato con Giannessi, e ha ferito oltre a lui due persone, uno dei quali (Maiolani) in maniera più seria. Lo ha fatto usando una bottiglia rotta, spaccata per l’occasione. Non sarebbe la prima volta: su questo stanno indagando le forze dell’ordine. A distanza di due giorni dall’accaduto non c’è nessuna ulteriore dichiarazione pubblica, nessuna rivendicazione, degli aggrediti.

Anche perché c’è da pensare ai tanti turisti che per fortuna stanno arrivando, e devono essere messi in condizione di godersi la vacanza. Anche ieri mattina, per il fine settimana, al Nettuno arrivavano le comitive di italiani e stranieri. Di sicuro ci sono rabbia e sgomento, mentre i clienti dello stabilimento chiedono continuamente aggiornamenti sulla vicenda. La rabbia sale anche nei confronti della politica, da cui ci si aspetta una risposta chiara e determinante. Soprattutto dal centrodestra, che è al governo e viene ritenuto lo schieramento politico più “sensibile” sul tema. Ieri i tre parlamentari della maggioranza che fanno riferimento alla Versilia (Deborah Bergamini di Forza Italia, Elisa Montemagni della Lega e Riccardo Zucconi di Fratelli d’Italia) hanno incontrato il prefetto di Lucca e i vertici territoriali delle forze dell’ordine, per chiedere un deciso cambio di passo e mostrare la presenza dello Stato là dove viene più richiesta. Un segnale importante, atteso alla verifica dei fatti. Al bagno Nettuno è arrivata anche la telefonata del sindaco Giorgio Del Ghingaro, che ha portato la propria vicinanza e solidarietà.

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