Stefano, dai grandi ristoranti all’impresa agricola in Versilia: «Vi spiego i motivi della mia scelta»
Ha deciso di cambiare vita e tornare a casa per seguire le orme del padre e del nonno coltivando ortaggi e fiori
CAMAIORE. Dai migliori ristoranti di Italia e del mondo, al lavoro nei campi. È questa la storia di Stefano Lari, 34 anni, di Camaiore, ha deciso di cambiare vita e tornare in Versilia per seguire le orme del padre e del nonno coltivando ortaggi e fiori recisi. Ora i suoi prodotti sono venduti sui banchi del mercato di Novoli a Firenze.
Il racconto
«Prima del Covid – racconta Stefano – lavoravo nel settore alberghiero come cameriere. Ho collezionato diverse esperienze in vari hotel e ristoranti della zona, anche molto rinomati. Poi per due anni mi sono trasferito ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi perché volevo incrementare la mia professionalità e crearmi un profilo ancora più spendibile nel settore. Tornato in Italia ho iniziato nuovamente a mandare curricula ma non ho avuto alcuna proposta concreta: contratti stagionali, paghe basse, inquadramenti con altre figure. Insomma, nulla di quello che avevo sperato e immaginato», sottolinea il trentaquattrenne.
Stefano, deluso e amareggiato dal mondo della ristorazione, ha deciso di prendersi un anno sabbatico e di aiutare il padre, vicino alla pensione, nella sua azienda agricola. «Sono nato in campagna, quindi ero abbastanza abituato alla vita nei campi, ma forse non mi ero mai accorto di quanto potesse piacermi. Dopo un po’ di mesi mi sono convinto a voler mandare avanti l’attività di famiglia che ora prende il mio nome, Azienda Agricola Stefano Lari». Come in ogni cambio di testimone che si rispetti, Stefano ha deciso di inserire delle novità in azienda soprattutto per quanto riguarda le modalità di coltivazione.
La scelta
«Parlando con mio suocero – continua Lari –, anche lui imprenditore agricolo, ho colto alcuni spunti per rinnovarmi e dalla coltivazione a terra sono passato alla coltivazione fuori suolo: il terriccio viene messo all’interno di sacchetti collegati tra loro da un canale d’irrigazione che porta anche i nutrimenti necessari». Non solo, il giovane imprenditore ha deciso di puntare anche sulla sostenibilità.
«Attraverso un consulto con un agronomo di Firenze ho convertito tutta la produzione – spiega i motivi della sua scelta –. Nella mia attività utilizzo solo prodotti biologici, batteri che servono a preservare le piante da eventuali malattie, concime derivante dal letame di stalla etc. così da dare ancora maggiore qualità alle mie colture». E proprio le sue verdure hanno attirato l’attenzione di un acquirente di Firenze che ha dei banchi al mercato di Novoli di Firenze. «L’ottanta per cento della mia produzione viene venduta nel capoluogo toscano. Molti clienti che frequentano quel mercato richiedono proprio i prodotti toscani, mentre il restante venti per cento viene venduto al mercato di Lido di Camaiore».
Oggi
Stefano ha quindi trovato il suo mondo. «Mi sento davvero realizzato, sono riuscito a ritrovare me stesso dopo anni passati dietro a un settore che non ha saputo valorizzarmi dove avevo investito tantissimo».