Il Tirreno

Versilia

Il lutto

È morta Ada Battistini, vide l'orrore nazista a S.Anna di Stazzema. Sopravvisse grazie al tedesco “umano”


	Ada Battistini e i bambini di Sant’Anna di Stazzema prima dell’eccidio
Ada Battistini e i bambini di Sant’Anna di Stazzema prima dell’eccidio

Per Sant’Anna testimoniò al processo di La Spezia contro i gerarchi delle Ss

16 giugno 2024
3 MINUTI DI LETTURA





STAZZEMA. È morta un’altra superstite dell’eccidio di Sant’Anna: Ada Battistini. Aveva 92 anni. Sopravvisse alla strage grazie all’unico barlume di umanità che si sprigionò dalla folle ferocia delle Ss. Il soldato tedesco che avrebbe dovuto uccidere lei e un gruppo di bambini invece di puntare la mitragliatrice contro di loro sparò in aria e poi a delle pecore, facendogli poi segno di scappare. Così si salvò Ada, che nell’eccidio perse il padre, ammazzato durante la discesa verso Valdicastello, e tanti altri familiari.

Aveva tredici anni Ada, quando visse l’esperienza che ha segnato tutta la sua esistenza. I fatti dei quel tragico 12 agosto 1944 in cui persero la vita 560 persone tra donne, bambini e anziani, li ha rievocati in prima persona nel processo al tribunale militare di La Spezia che ha visto condannare dieci gerarchi delle Ss riconosciuti come responsabili dell’eccidio.

Dopo la strage continuò ad abitare a Sant’Anna, nella località Coletti, finché nel 1958 si trasferì a Strettoia dove è rimasta per tutta la vita con il marito Cesare Cinquini. Lascia due figli, Franco e Maria Pia.

«Era una bravissima persona – ricorda il genero Vittorio Tommasi – che ha dedicato tutta la sua esistenza alla famiglia e a Sant’Anna di Stazzema, perché quando poteva e d’estate era sempre nella sua casa di Coletti. Ada si era infatti occupata anche del fratello, accudendolo per tanto tempo».

Era affetta da molto da una malattia che non le aveva risparmiato altra sofferenza fino a sabato scorso, quando si è spenta.

Così Ada ricordava la strage di cui era stata testimone nel libro di Oliviero Toscani “Sant'Anna di Stazzema. 12 agosto 1944. I bambini ricordano”. «Quel giorno mi ricordo che, dopo essere passate un paio di squadre di soldati, ne son venuti cinque a casa mia. Il babbo non volle andar via. C’erano parecchi sfollati, giù, di Pietrasanta, fra tutti eravamo una cinquantina. Si misero, questi militari, uno per angolo della casa e uno entrò, frugò la casa di fondo in cima e poi le diede fuoco. Poi ci dissero di andare a Valdicastello. Quando siamo partiti, si sono sentite delle scariche di mitraglia alle case di sotto: ne ammazzarono 23-24, ci furono dei feriti, tra cui la bambina Anna Pardini, che era in braccio alla mamma, di pochi giorni. Fatto, non so quanto, un chilometro-un chilometro e mezzo, ci fecero fermare e ci misero tutti ammucchiati con un giovane, molto giovane, biondo, che non parlò mai, appoggiato di fronte a noi col mitra. E quando furono passati tutti i militari, lui ci fece il cenno con la mano, così, come dire di stare calmi. Lui non parlò mai. E al posto di sparare a noi, verso di noi, si girò di posizione e sparò su nel monte. C'erano quattro o cinque pecore e ammazzò quelle. E noi si rimase lì. Dopo poco passò una delle mie cugine, sorella della Lilia, della Siria, dell'Adele. E disse “O zia! hanno sparato alla mi' mamma, c'ha la bimbina in braccio, venite via”. E la mia mamma le disse “lo Cesira un ce la faccio”. Era tutta piena di sangue. Aveva una pallottola nel braccio. I più erano morti. Avevano ammazzato le mie cuginette, l'Orietta Pardini, la Sara e la sua mamma, la Gelsomina. E poi ce n'erano tante. C'erano tre donne in stato interessante, perché le case erano piene di sfollati. A casa mia, eravamo in cinquanta fra la casa e le capanne. Dopo, questo ragazzo andò via. Ci fece così con la mano: “andate via”».

La messa funebre sarà celebrata lunedì 17 giugno alle 15 nella chiesa di Strettoia. Alla famiglia vanno le più sentite condoglianze dell’amministrazione comunale di Stazzema e dell’Associazione Martiri di Sant’Anna di Stazzema. l


 

Primo piano
di Matteo Scardigli

Corriere scomparso, ritrovato il cadavere durante il sopralluogo alla villetta ad Arcidosso. I misteri ancora da chiarire