Manovra 2026
Da Papa Leone con un defibrillatore, il dono del medico toscano: «Con la cardio-protezione meno decessi»
Il cardiologo apuano durante un’udienza giubilare in Vaticano: «La patente di guida collegata al corso Dae»
MASSA. Un defibrillatore in dono a Papa Leone durante un’udienza giubilare in Vaticano. È l’immagine che rappresenta meglio l’ambizione di CardioSecurity Italia, il progetto ideato dal cardiologo apuano Fabio Costantino per diffondere su larga scala la conoscenza delle manovre salvavita e l’introduzione del patentino BLS-D (Basic Life Support and Defibrillation) come requisito per ottenere la patente di guida o il suo rinnovo.
L’omaggio di Costantino al Santo Padre è una tappa chiave nel percorso iniziato in provincia, e che oggi bussa alle porte del legislatore e delle massime istituzioni religiose e scientifiche nazionali. L’idea di legare la patente di guida alla frequenza obbligatoria di un corso BLS-D nasce nel 2021, quando il progetto viene presentato a Massa col sostegno della Fondazione Monasterio. Da lì CardioSecurity inizia a crescere, sostenuto da amministrazioni locali, dal mondo dello sport (da Bruno Conti e Francesco Totti a Luca Toni, da Vincent Candela a Lorenzo Musetti, e da volti noti dello spettacolo come Giorgio Panariello e Renzo Arbore).
Lo slogan è “Più formi, più salvi”, perché l’arresto cardiaco è una patologia tempo-dipendente e senza l’intervento immediato di chi è presente, nemmeno il miglior sistema di emergenza può bastare a salvare vite. Un’emergenza che riguarda tutti: in Italia l’arresto cardiaco provoca circa 180 morti al giorno, una ogni otto minuti. Da qui la proposta di legge portata avanti dall’onorevole Alessandro Amorese e dalla collega Deborah Bergamini. Il 30 settembre scorso il progetto è arrivato in Parlamento con un convegno che ha riunito esponenti del Governo, del Parlamento, delle Forze dell’ordine e del mondo scientifico e dell’emergenza sanitaria. Di quest’ultimo, tredici società scientifiche hanno sottoscritto il sostegno a CardioSecurity. Il 9 ottobre, al Ministero della Salute, il progetto è stato presentato ai direttori delle cardiologie italiane dove Costantino ha chiesto l’attivazione di campagne nazionali di sensibilizzazione rivolte soprattutto ai giovani.
Il passaggio in Vaticano è il tentativo di trasformare la cardio-protezione in una nuova forma di pastorale della cura, dove la carità si esprime anche nella capacità concreta di intervenire in un’emergenza. Dopo l’udienza con il Papa, la Pontificia Università Urbaniana ha ospitato il convegno «Custodire la vita, servire la missione: la responsabilità pastorale nella tutela della salute e del prossimo». «Oggi – afferma Costantino -è una tappa storica che deve essere vista più come un punto di partenza che un punto di arrivo. Con il gesto simbolico del defibrillatore al Santo Padre, si è dato un messaggio forte sulla prevenzione, che evangelizzare vuol dire anche formare sul costo della vita. È importante avere l’appoggio dal punto di vista etico e civile, perché occorre un cambio culturale affinché le nuove generazioni possano diventare samaritani di strada o pellegrini di speranza, come li ha chiamati il Papa».
