Reddito di cittadinanza in Toscana: come funziona, quanto vale e chi avrà i soldi
Le risorse provengono in gran parte da finanziamenti nazionali già previsti nel Patto per il Lavoro, sottoscritto con l’allora ministro Andrea Orlando
Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha annunciato che nel bilancio regionale saranno destinati 23 milioni di euro a un nuovo strumento di sostegno: il reddito di inserimento lavorativo. L’obiettivo è aiutare chi, dopo cassa integrazione o licenziamento, non dispone più di alcuna tutela e desidera rientrare nel mercato del lavoro.
Formazione e bonus mensile
La misura prevede un percorso di formazione professionale della durata compresa tra nove mesi e un anno. Durante questo periodo, i beneficiari riceveranno anche un bonus economico mensile, stimato tra i 600 e i 700 euro, per garantire un sostegno concreto mentre acquisiscono nuove competenze spendibili in settori più richiesti dal mercato.
Origine dei fondi
Le risorse provengono in gran parte da finanziamenti nazionali già previsti nel Patto per il Lavoro, sottoscritto con l’allora ministro Andrea Orlando. Si tratta di una prima sperimentazione: il numero dei beneficiari non è ancora definito e la misura sarà calibrata nel corso dell’anno attraverso le variazioni di bilancio.
Una misura simbolo del “campo largo”
Il reddito di inserimento è considerato una delle iniziative cardine dell’accordo politico tra Pd e M5s in Toscana. Tuttavia, non mancano le tensioni interne: i moderati del “campo largo” hanno espresso perplessità, mentre il capogruppo riformista Francesco Casini ha sottolineato che si tratta di un sostegno mirato alla ripartenza e non di un sussidio assistenziale, prendendo le distanze dal modello del reddito di cittadinanza, definito «fallimentare» e percepito come «reddito di poltronanza».
