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Fi-Pi-Li, il futuro sia diverso: cosa dice l’ultimo studio del Sant’Anna e la “ricetta” di Giani – Il progetto e i dettagli

di Francesco Paletti
Un tratto della strada
Un tratto della strada

E il presidente della Regione annuncia le prime novità: «Entro la fine dell’anno porterò in giunta la delibera per la costituzione di Toscana Strade»

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PISA. Così no. Proprio non si può andare avanti. Dubbi, invero, non ve ne erano molti. Ma la conferma arriva anche da Sample, la ricerca promossa dalla Camera di commercio della Toscana Nord Ovest e curata dalla Scuola superiore Sant’Anna, dedicata al futuro della FiPiLi, la malconcia eppure essenziale strada di grande comunicazione che collega la costa al capoluogo di regione e all’area fiorentina. Più di 2mila questionari raccolti attraverso un sondaggio online (1.995 a cittadini e 134 a imprese intervistate) per arrivare a una sentenza quasi inappellabile, ma anche uno scenario di cambiamento non sempre preso adeguatamente in considerazione.

La “bocciatura”

La prima è la sonora bocciatura dello status quo, ossia della Firenze-Pisa-Livorno così com’è adesso: la considera “accettabile” poco più della metà degli intervistati (57 per cento), quota che scende ulteriormente (53 per cento) se ne viene indagata l’utilità personale da parte dei fruitori. Motivi tanti. Il principale? È pericolosa. Troppo per il 14 per cento degli intervistati. E fin qui nessuna sorpresa.

Lo studio

Le novità arrivano quando lo studio – di cui è responsabile scientifico il Fabio Iraldo, è stato coordinato da Francesco Rizzi e al quale hanno collaborato Francesco Ghezzi e Giovanni Gesiot, tutti docenti della Scuola Sant’Anna – indaga sulla direzione del cambiamento auspicato. Due gli scenari messi sul tavolo. Il primo è il potenziamento dell’arteria stradale, ossia la concentrazione degli investimenti sulla FiPiLi con la realizzazione della terza corsia. Sostanzialmente quello su cui, fino ad oggi, si è concentrato il dibattito pubblico. L’altro, invece, ha prospettato uno “sviluppo contestuale” per usare la definizione dei ricercatori, ovvero la concentrazione degli investimenti sul trasporto intermodale che includa anche pure la mobilità su ferro e un’integrazione sistemica fra mezzi pubblici e privati.

Scenari

Per intendersi, in questa prospettiva, si collocano anche «il potenziamento del trasporto ferroviario Pisa-Firenze e anche un sistema di metropolitana leggera tra Pisa, Lucca e Livorno che alleggerirebbe i carichi di traffico sull’arteria stradale», per usare le parole del presidente della Camera di commercio della Toscana Nord Ovest Valter Tamburini. Risultato: i cittadini e le imprese intervistate hanno promosso soprattutto quest’ultimo scenario, il meno esplorato finora nella discussione pubblica, ma considerato, “accettabile” dal 69 per cento degli intervistati e “utile” dal 66 per cento. A indicarlo sono soprattutto i giovani (18-40 anni) con un titolo di studio elevato fra i quali il livello di accettabilità sociale raggiunge livelli “molto alti’’ o “alti’’, i più elevati fra quelli presi in considerazione dalla ricerca.

Fra le imprese piace soprattutto ai settori dei servizi, commercio, istruzione e sanità. Beninteso, pure il cosiddetto “scenario stradale”, con la realizzazione della terza corsa, raggiunge un gradimento importante (il 64 per cento di accettabilità collettiva e il 67 per cento di utilità personale), indicato soprattutto dai più anziani, da chi ha un titolo di studio medio-basso e dalle imprese del comparto industriale. Da qui, comunque, è partito il presidente della Regione Giani, intervenuto davanti a una platea affollata di diversi componenti del nuovo consiglio regionale: oltre all’assessore regionale al Lavoro Lenzi, c’erano anche il vicepresidente del consiglio regionale Mazzeo e Trapani (entrambi del Pd) Ghimenti (Avs) e Petrucci (FdI).

«L’ampliamento e il potenziamento della FiPiLi ricade sotto la nostra competenza e possiamo intervenire direttamente, mentre il potenziamento del collegamento ferroviario, a cui siamo favorevolissimi e non certo da ora, è materia che riguarda il governo», sottolinea il governatore. In questo in perfetta assonanza con la posizione del sindaco di Pisa Michele Conti (centrodestra). Che tira le orecchie alla Regione: «Deve dire chiaramente quale futuro immagina per questa arteria e metterla nelle condizioni di essere una strada adeguata ai nostri giorni, aveva promesso un’azienda speciale dedicata, ma ad oggi non ne vediamo traccia». Ma richiama anche l’esecutivo: «Il governo deve mettere le risorse per far sì che ci sia una ferrovia veloce tra Pisa, Firenze e Livorno».

Il punto di Giani

Qualche novità, comunque, ci sarà a breve. «Entro la fine dell’anno porterò in Giunta la delibera per la costituzione di Toscana Strade, la società pubblica che dovrà gestire la FiPiLi e i progetti di ampliamento – annuncia Giani – ed è già finanziato il primo lotto della terza corsia per circa dieci milioni, nel tratto fra Scandicci e Lastra a Signa». Per il governatore, però, resta essenziale il pedaggio per i tir: «I nuovi interventi saranno finanziati sicuramente con le risorse regionali e con i finanziamenti nazionali dedicati alle strade regionali di rilievo nazionale – dice –, ma serve anche il pedaggio che avrà pure una funzione di disciplina del traffico dato che, se l’autostrada è a pagamento e la FiPiLi è gratuita, è comprensibile che i tir continueranno a scegliere quest’ultima».

Al riguardo c’è una novità: «Comunque, si può partire anche senza i pedaggi – conclude Giani –. Sono convinto che la necessità di introdurli sarà meglio compresa strada facendo». Sul punto, Patrizia Alma Pacini, componente di giunta della Camera di commercio della Toscana Nord-Ovest, è netta: «Ok alla terza corsia, ma senza oneri aggiuntivi per imprese e territorio». 

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