La misura
Pensioni, stop all’aumento dell’età. Come? «Nuova stretta sulle banche» – La proposta
Lo prevede un emendamento della Lega alla legge di Bilancio: ma sul tavolo anche il capitolo della rottamazione
ROMA. Pensioni e fisco sono fra i principali capitoli su cui si concentrano alcune proposte di modifica alla manovra del Governo. Dal fronte della maggioranza, dalla Lega in particolare, arriva l’idea di uno stop all’incremento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico dal primo gennaio 2027 da realizzarsi con risorse che arrivino da una nuova stretta su banche e assicurazioni.
Pensioni
Un emendamento alla legge di Bilancio presentato a firma dei senatori Elena Murelli, Marco Dreosto e Elena Testor prevede infatti che l’incremento di 3 mesi dei requisiti di accesso al sistema pensionistico che deve decorrere dal 2027 «non si applica per gli anni 2027 e 2028». A copertura della modifica, l’emendamento prevede un ulteriore aumento dell’Irap per banche e assicurazioni previsto dalla manovra e lo porta «da 2» a «4 punti percentuali». A firma del Carroccio ci sono anche altre proposte in tema fiscale.
La rottamazione
La rottamazione quinquies delle cartelle potrebbe ampliarsi e avere maglie più larghe. Una possibilità che potrebbe farsi strada attraverso degli emendamenti, fra le centinaia e centinaia presentati alla legge di Bilancio. Nel pacchetto di emendamenti della Lega, ce n’è uno a prima firma di Massimiliano Romeo (Lega) che mira a rendere meno ristretta la rottamazione fiscale quinquies allargandone la platea.
Lo scopo è far rientrare anche i contribuenti che hanno ricevuto un accertamento, e che risultano decaduti dalla rottamazione quater. La norma contenuta in manovra prevede, invece, l'esclusione delle cartelle emesse a seguito di accertamento. L’emendamento in tema fisco introduce anche l'obbligo di inviare due solleciti di pagamento in caso di mancato o insufficiente versamento dell'ultima rata, prima di far scattare la decadenza.
«In caso di mancato o insufficiente pagamento dell'ultima rata di quelle nelle quali il debitore ha scelto di dilazionare il pagamento, il debitore medesimo riceve due solleciti di pagamento e, in caso di mancato adempimento entro il termine indicato nel secondo, l'agente della riscossione procede a recuperarla con le ordinarie modalità».
Infine l'emendamento interviene sulla rottamazione quater, stabilendo che si decada con il «mancato o insufficiente o tardivo versamento di due rate» anche non consecutive fatta eccezione per l'ultima, anziché con una soltanto come previsto dalla normativa vigente.
Misure che prevedono una copertura: «Conseguentemente, agli oneri derivanti dalla presente disposizione, valutati in 365 milioni di euro per ciascuno degli anni a decorrere dal 2026, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27dicembre 2004, n. 307», recita l'emendamento. Un secondo emendamento poi punta a fare rientrare nella rottamazione i contribuenti per i quali risulta regolarmente presentata la dichiarazione dei redditi.
Le reazioni
Intanto Paolo Barelli, il capogruppo azzurro alla Camera, affida alle pagine del Corsera il messaggio che «Forza Italia è leale con il governo e con gli alleati, ma sente forte la responsabilità di contribuire a migliorare la manovra». Per Barelli «l’ipotesi di una doppia, tripla o quadrupla tassazione ai dividendi delle società in possesso di quote azionarie è inaccettabile e va espunta dal testo. Contrasta anche con il quadro normativo europeo». E sull'aumento dell'aliquota Irap alle banche, il capogruppo a Montecitorio di FI sostiene che «anche quell'intervento va cambiato: l'aumento non riguarda solo banche e assicurazioni, con le quali il governo ha discusso e raggiunto una sorta di gentlemen’s agreement, ma è esteso ad aziende di carattere non finanziario. Va contro l'interesse degli investitori ad avere in ambito fiscale norme chiare e durature».
